È stata una marcia d’avvicinamento indubbiamente lunga quella che ci ha portati a Days Gone, la nuova esclusiva per PS4 targata SIE Bend Studio. Una marcia che chiaramente ha incrementato in maniera esponenziale il fattore attesa tra i fan della console Sony e che, alla prova del nove, ha un po’ spaccato la community e la stampa specializzata (vista l’altalena dei voti, ndr). Si tratta comunque di una produzione di indubbio spessore che saprà intrattenere adeguatamente i propri fruitori, sebbene la versione finale del gioco si discosta in maniera importante da quella anticipata nei mesi addietro dagli sviluppatori.
Nei filmati di gameplay di Days Gone condivisi nel periodo antecedente il lancio del gioco (parliamo di un po’ di tempo fa) è stata da subito evidente la presenza di un sistema di scelte che avrebbe portato gli utenti a dover decidere quale strada morale intraprendere. Esempi lampanti (che si riscontravano proprio nei primi frangenti di gioco) erano quelli che vedevano Deacon St John, protagonista del titolo, in bilico tra il lasciare il proprio nemico alla mercè dei Furiosi oppure dargli il colpo di grazia ed evitargli così atroci sofferenze. E ancora, poco più avanti, la scelta sarebbe stata sul tenersi l’arma del proprio compagno d’avventure oppure sul lasciargliela in modo da garantirgli la possibilità di difendersi adeguatamente in caso di attacco.
Un sistema di scelte, quello di Days Gone, che però non è stato riproposto nella versione finale del gioco. Una scelta chiara e duplice quella di SIE Bend Studio, che in questo modo ha voluto vestire di un’aura benevola il suo protagonista (spiacenti, non potrete fare i bad boys, ndr) e allo stesso tempo ha dato una direzione chiara e inequivocabile al dipanarsi della trama. La presenza di scelte multiple avrebbe infatti comportato la necessità di sviluppare un maggior numero di linee narrative, un lavoro che avrebbe richiesto sforzi maggiori che invece sono stati in questo caso tutti focalizzati sulla storia che alla fine è stata scelta.
Hanno chiaramente optato per la strada semplice gli sviluppatori di Days Gone, ma in sostanza, in presenza di una trama che si lascia apprezzare già per quello che è senza necessità di bivi narrativi, perché lamentarsi?