Quattro date al Mediolanum Forum di Assago (Milano), tre all’Arena di Verona e al Palazzo dello Sport di Roma per una grande produzione che non ha nulla da invidiare ai colleghi internazionali. Il tour di Marco Mengoni è partito ieri dal Pala Alpitour di Torino e proseguirà fino al 30 maggio con l’ultimo concerto all’Unipol Arrena di Casalecchio di Reno (Bologna).
Luci e laser curati nei minimi dettagli, un palco “alato” che abbraccia il parterre aprendosi fino al primo anello, la pedana che solleva Mengoni e l’entrata in scena alla Michael Jackson oltre a schermi imponenti, visual e mashup importanti: sono tanti gli elementi costitutivi del “viaggio” live di Marco Mengoni che riassume tutto il suo percorso artistico.
Ci sono le canzoni del nuovo disco, Atlantico, e proprio l’ultimo singolo apre la serata. Marco Mengoni appare sul palco in salto sulle note di Muhammad Ali, seguita da Voglio. Condivide l’emozione del suo ritorno live, dopo l’assenza (doverosa) che gli ha consentito di curare nei minimi dettagli uno show che merita il debutto negli stadi, uno show collettivo, frutto del lavoro di tutti coloro che si sono prestati alla causa e che Marco sottolinea più volte.
La direzione musicale di Christian Rigano (piano e tastiere) e la band composta da Giovanni Pallotti (basso), Peter Cornacchia (chitarre), Davide Sollazzi (batteria), Massimo Colagiovanni (chitarre), Leonardo Di Angilla (percussioni); ai cori Barbari Comi, Moris Pradella (anche chitarra) e Yvonne Park con arrangiamenti vocali a cura di Marco Mengoni: “Schiena alta, siamo tutti parte di questo spettacolo”, sottolinea Mengoni.
Ci sono le influenze di Stevie Wonder e Kanye West ma anche Adele, in un mashup di Dove si vola e Someone like you con un omaggio alla città che ospiterà il concerto di volta in volta. Il palco è stato disegnato dallo stesso Marco Mengoni tre anni fa, ha poi subito numerosi cambiamenti attraverso consigli e suggerimenti giunti in una chat Whatsapp particolarmente rovente.
Il concerto si divide in tre momenti: si parte dal minimal in bianco e nero del primo blocco per raggiungere l’esplosione di colori fino alla totalità dello show nel terzo blocco. Tre sono anche i livelli che costituiscono la scena: un fondale industriale, un muro di ferro e lamiera ed uno schermo trasparente.
Non mancano le hit del suo percorso da Dove si vola a L’essenziale, Pronto a correre, Guerriero, Esseri umani, Ti ho voluto bene veramente il concerto di Marco Mengoni è un viaggio reale nella sua musica dai primi passi mossi nel panorama italiano agli ultimi successi contenuti in Atlantico. L’attenzione dell’artista nei confronti di argomenti che sente particolarmente cari trovano spazio nei due monologhi che intermezzano le canzoni per alcune riflessioni importanti.
Nel monologo Sei tutto, Mengoni si rivolge direttamente all’essere umano per ricordare a tutti che le esperienze vissute nel corso della nostra vita ci influenzano nei passi successivi.
“Un corpo, due braccia e due gambe, un viso con due occhi, un naso e una bocca.
Sei l’insieme di tutte le esperienze che fai: le cose che non hai detto in tempo o affatto.
Sei tutto il male che eviti e quello che affronti fino in fondo, la forza che sei riuscito a trovare insieme agli errori che hai commesso.
Sei il tempo che pensavi perso, che si rivela prezioso, tutte, ma proprio tutte le lacrime che hai versato, sei le sorprese che ti sono riuscite e le promesse che non hai mantenuto.
Sei il sapore del cemento tutte le volte che sei finito a terra e i sorrisi dopo ogni caduta.
Sei il tuo cuore che batte a un ritmo tutto suo.
Sei ogni cosa che hai visto e tutto quello che hai dimenticato, di cui ti sei pentito.
Sei fatto per il 60 per cento di acqua, per il 30 delle persone che ami e per il 10 di quello che ti manca”.
Il monologo Mondo Loon è invece una riflessione sul rispetto del prossimo che tratta ansie e aspettative anche di tipo ambientale. Sensibile al tema dell’inquinamento, già sostenitore della campagna Planet or Plastic, Marco Mengoni spinge alla riflessione anche attraverso alcuni titoli di giornale che proietta sui maxi schermi. La solitudine nella velocità dei social network è il terzo punto focale del secondo monologo che si chiude con un esplicito invito al rispetto del prossimo.
“Ho capito l’importanza dell’uso delle parole già nel precedente tour. I monologhi vogliono essere uno spunto di riflessione per tutte le persone che mi seguono, ma anche e soprattutto per me stesso. – ha dichiarato Mengoni – Corriamo sempre, e credo sia importante di tanto in tanto fermarsi e guardare il mondo che ci circonda”.
“Siamo stati più belli di così, più onesti, più buoni siamo stati più comprensivi forse, più umani, più giusti: eravamo bambini con il desiderio di diventare grandi e adesso siamo adulti con il terrore di invecchiare.
Con l’ansia di vivere in città pulite e in case perfette di avere caldo quando fa freddo e freddo quando fa caldo…
Con l’ansia di aspettare, di non trovare quello che vorremmo il mare è la nostra discarica e la terra il nostro supermercato sempre aperto.
Con l’ansia di condividere ogni esperienza, non siamo più in grado di goderci niente, non abbiamo più memoria, che non sia ram.
Siamo sempre in contatto, ma siamo sempre più soli: anneghiamo nelle nostre paure, ma sempre con il sorriso stampato sul volto.
Abbiamo creato una realtà in cui insultarsi è consentito e invece che scappare ci perdiamo il nostro tempo.
Non ci sorridiamo più: ci guardiamo con sospetto facciamo così fatica a comprendere gli altri che preferiamo allontanarli, chiudere gli occhi, considerarli nemici.
Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente.
Sii gentile. Sempre”.
Il secondo monologo apre la strada al terzo blocco. La prima canzone da regalare al pubblico non poteva che essere Guerriero, seguita da Mille lire e L’essenziale. Un unico medley nel concerto di Marco Mengoni, si apre al buio totale. L’artista riporta l’attenzione sulla musica invitando a spegnere tutte le luci del palco. Scattare foto o realizzare video è impossibile perché non si vede nulla, ma si sente. Si sente l’essenzialità di un momento acustico che si apre con l’intimità di un brano scritto con Ermal Meta, 20 sigarette.
A chiudere il concerto è Hola, uno di brani più apprezzati del nuovo disco che segue il bis de L’essenziale in versione riarrangiata.
SCALETTA
Muhammad Ali (Atlantico_2018)
Voglio (Atlantico_2018)
Ti ho voluto bene veramente (Le cose che non ho_2015)
In un giorno qualunque (Re Matto_2010)
Dove si vola (Dove si vola_2009)
Sai che (Marco Mengoni Live_2016)
Atlantico (Atlantico_2018)
Pronto a correre (Pronto a correre_2013)
Monologo Sei tutto
La ragione del mondo (Atlantico_2018)
Buona vita (Atlantico_2018)
Parole in circolo (Le cose che non ho_2015)
Proteggiti da me (Marco Mengoni Live_2016)
Dialogo tra due pazzi (Atlantico_ 2018)
La casa Azul (Atlantico_2018)
Onde (Marco Mengoni Live_2016)
Amalia (Atlantico_2018)
Monologo Mondo_Loon
Guerriero (Parole in circolo_2015)
Mille lire (Atlantico_2018)
L’Essenziale/piano (Pronto a correre_2013)
MEDLEY 20 sigarette (Pronto a Correre_2013) – Le cose che non ho (Le cose che non ho_2015) – Non passerai (Pronto a correre_2013)
Esseri umani (Parole in circolo_2015)
Credimi ancora (Re Matto_2010)
Io ti aspetto (Parole in circolo_2015)
L’Essenziale (Pronto a correre_2013)
Hola (Atlantico_2018)