OM incontra Francesco Renga in occasione dell’uscita del nuovo album, L’altra metà. Il disco è stato anticipato dal singolo sanremese Aspetto che torni, la congiunzione perfetta tra il passato e il futuro.
L’altra metà nasce da un’esigenza specifica, quella di trovare un nuovo linguaggio personale in vista dei cambiamenti del mondo della musica. Consapevole e attento alla musica odierna, Francesco Renga riconosce i forti cambiamenti della musica e si approccia a L’altra metà con “l’esigenza di trovare un linguaggio mio personale in grado di comunicare anche alla generazione dei miei figli”.
Non è stata un’esperienza semplice. “Soprattutto dal punto di vista vocale è stato difficile” entrare in un nuovo modo di cantare. I testi scritti con tante parole, l’eliminazione dei virtuosismi e di altre caratteristiche che avevano contribuito all’identità di Renga lo hanno trasportato in un universo che spiega essere “molto lontano da ciò che era la mia idea di musica e di canzoni fino a qualche anno fa”.
All’interno di tutti questi cambiamenti, l’esigenza era “trovare un linguaggio che fosse mio, volendo essere rispettoso anche di tutto ciò che sono stato e che sono”. L’urgenza di rimanere connessi ad un mondo che sta cambiando da un lato, l’esigenza di non snaturarsi dall’altro. L’altra metà è uno spartiacque sereno e naturale all’interno del quale Renga ha collaborato con diversi autori. Tra questi Gazzelle e Ultimo, a proposito del quale racconta:
“Ultimo è l’artista preferito di mia figlia, dovevo per forza; l’ho chiamato, mi ha mandato questa canzone pianoforte e voce, perfetta, il testo però era ovviamente di un ragazzo della sua età e per me era impensabile cantare certe cose. Ho messo mano al testo ed è venuta fuori L’odore del caffè”, il secondo singolo estratto dal disco.
“Nel rischio lo scivolone è dietro l’angolo” e il rischio maggiore è quello di fare “l’imitazione di qualche cosa che ti piace ma che addosso non ti sta”, qualcosa di scarsamente credibile. “Le generazioni più giovani capiscono subito se una cosa è tua, se è sincera o se è costruita” e quindi il rischio era principalmente quello di cadere in qualcosa di controproducente.
L’altra metà non indica solo l’età anagrafica ma rappresenta un vero e proprio spartiacque nel percorso artistico di Francesco Renga che si re-inventa senza perdere la sua essenza.
L’altra metà verrà presentato in tour il 27 maggio a Verona e il 13 giugno a Taormina, poi in autunno nei teatri.