Spazzolino di Cannella arriva mentre sono ancora in corso i lavori sul primo album del cantautore romano. Piano, synth e timide percussioni accompagnano un testo che ci parla di tutto il vuoto che si crea quando la persona che amavamo è ormai lontana dalla nostra vita, e per questo l’ex finalista di Sanremo Giovani ha scelto di proporre un brano che avesse un taglio intimo, un qualcosa che ci regalasse 3 minuti di raccoglimento durante i quali riflettere insieme a lui.
Nello specifico, Spazzolino di Cannella descrive quanto sia strano accorgersi della solitudine solamente dopo aver perso qualcuno:
Il brano parla della paura della solitudine e del valore che acquistano le cose nel momento in cui le stai per perdere, perché quando una cosa ce l’hai davanti agli occhi per tanto tempo ci fai l’abitudine, fino a non vederla più, poi peró quando si allontana te ne accorgi e non è facile farla tornare dov’era.
Lo spazzolino del titolo diventa un simbolo, un pretesto usato per attirare a sé l’oggetto della malinconia: «Dormi da me, stanotte dormi da me. C’è un letto caldo, il tuo pigiama e forse un vecchio spazzolino». Lo spazzolino è “vecchio”, una cosa che è rimasta immutata dai tempi in cui tutto funzionava.
Spazzolino di Cannella è l’ultimo brano sul quale il cantautore ha lavorato prima della chiusura del disco d’esordio con l’etichetta Honiro Rookies. La copertina del singolo mostra Cannella su un divano con un pigiama e uno spazzolino, appunto, nell’atto di pulirsi i denti mentre rivolge lo sguardo verso il vuoto. La solitudine lo tallona anche nei ricordi di una routine: «Mi manca fare la spese e cucinare insieme per cena, discutere per tutto quanto». Spazzolino di Cannella è stato prodotto da Matteo Costanzo, al quale il cantautore rivolge parole di stima: «Ha capito quello che volevo trasmettere e ha fatto un gran lavoro».
TESTO
Cos’è che non va più? Cos’è che hai?
Ma se non mi vuoi più dov’è che vai?
A casa di quella no, ti prego.
A dormire da quella no, ti prego.
Stai con me, stanotte. Annego
tra le lacrime che non verso più.
Le sigarette non le fumavo davvero più,
mi bastavi tu.
Ho riniziato da poco perché sto giù,
sì, sempre le Camel Blu, blu
come il cielo, come il mare, come il divano che ho in salone,
dove abbiamo sco**to e poi fatto l’amore.
Dormi da me, stanotte dormi da me,
c’è un letto caldo,
il tuo pigiama e forse un vecchio spazzolino.
Dormi con me, stanotte dormi con me
che se vai via non resta niente,
a parte il cane e un po’ di vino.
Cos’è che non va più? Cos’è che hai?
Se te ne andassi via ti capirei
e andiamo a mangiare al mare noi due,
che non c’ho più un euro ma pago per due
e forse il tuo perdono non lo compro
ma almeno un sorriso te lo strappo.
Dormi da me, stanotte dormi da me,
c’è un letto caldo,
il tuo pigiama e forse un vecchio spazzolino.
Dormi con me, stanotte dormi con me
che se vai via non resta niente,
a parte il cane e un po’ di vino
e niente di me, niente di me.
Non resta niente di me, niente di me,
niente di me, niente di me,
non resta niente di me, niente di me.
E mi manca fare la spesa
e cucinare insieme per cena,
discutere per tutto quanto,
perché tu in cucina sei un disastro.
E mi mancano le tue chiamate
quando sono in giro nella notte
e m’infastidiva che ti preoccupassi per me.
Mi manchi te.
Dormi da me, stanotte dormi da me,
c’è un letto caldo,
il tuo pigiama e forse un vecchio spazzolino.
Dormi con me, stanotte dormi con me
che se vai via non resta niente,
a parte il cane e un po’ di vino
e niente di me, niente di me.
Non resta niente di me, niente di me,
niente di me, niente di me,
non resta niente di me, niente di me.