Il cantautorato italiano continua a dipingere l’Italia di queste ore e lo fa con classe: dopo L’amore È Una Dittatura dei The Zen Circus e Dov’è l’Italia di Motta, Andrà Tutto Bene di Levante arriva come un grido più forte e più arrabbiato. Del resto Claudia Lagona – questo il suo vero nome – ci aveva già abituati alla sua elegante irriverenza già due anni fa, con il prezioso materiale contenuto nel’album “Nel Caos di Stanze Stupefacenti” (2017). Con il suo nuovo singolo, primo step del percorso che culminerà in “MAGMAMEMORIA”, il nuovo disco in uscita per l’autunno 2019, Levante ci mostra una serie di fotografie di un Belpaese in autodistruzione. Nel video ufficiale firmato “Zero” troviamo la cantautrice di Caltagirone nelle vesti di una youtuber impegnata in un tutorial su come fabbricare una bomba molotov, poi nei panni della vlogger che fa unboxing su una serie di scatole cinesi che terminano con un pacchettino vuoto e, infine, nel ruolo della food blogger.
La cornice è la stessa Levante che canta guardandoci negli occhi. Il testo tocca gli argomenti più delicati di questo travagliato periodo storico: da Stefano Cucchi alla politica sui migranti, senza tralasciare l’eutanasia. Il risultato è brano pop esplosivo che può collocarsi nel revival della canzone italiana, – possiamo trovare una rilettura di Patty Pravo, Donatella Rettore e Anna Oxa senza voler parlare di imitazione – con sintetizzatori, elettronica e quella giusta dose di melodia che tuttavia non riesce a smussare il messaggio, oltremodo fortissimo.
Levante ci prende per le orecchie: è ora di cambiare le cose. Le chitarre in pulito che eseguono il riff nel ritornello ricordano una sequenza di campane, come se fossimo all’ascolto di un requiem, un canto del cigno di un Paese che la cantautrice vede morire piegato su se stesso. Andrà Tutto Bene di Levante, però, ci dice anche che non tutto è perduto: possiamo ancora fare qualcosa, ma dobbiamo volerlo.
TESTO
Con che fiducia avanzo
un passo dopo l’altro
se la speranza è appesa a un filo
che sembra un cappio
incappo in un sacchetto
nella tua indifferenza
in fondo a questa strada hanno già perso la pazienza
i corsi di paura
ricorsi della storia
per trattenerci in una morsa senza memoria
senza memoria
Mi muovo in imbarazzo nel caldo di dicembre
si scioglie il mondo muto pollice non è verde
ti piace la natura ma non sai dare aiuti
ti va di fare un tuffo in mare ma poi ti rifiuti
tra i tuoi rifiuti
tutti i rifiuti
poi mi rifiuti
poi ci rifiuti
Tutti
Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
Ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione
Arrestano un ragazzo
lo uccidono per spaccio
l’involuzione che fa specie trova consenso
la vita è un dono sacro
l’eutanasia un peccato
se muore uomo in mezzo al mare
è solo un immigrato
si paga pure l’aria
la gente non respira
mi chiedo ancora quanti sogni devo allo Stato
in questo stato
Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
Ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione
Tempi deserti di coraggio
stavamo bene quando stavamo peggio
le frasi fatte per parlare
fare l’amore e non pensare
tienimi stretta in un abbraccio
non ho paura se ci andiamo insieme
del domani mi ripeti che
andrà tutto bene
Questo è il futuro che sognavi per te
credevi fosse più lontano, eh?
Ti senti fuori tempo limite contro ogni previsione
hai perso il desiderio della rivoluzione