Medici contro Gomorra 4 per la questione trapianti: polemiche e chiarimenti sulla battuta di Genny Savastano

I medici non mandano giù la questione dei trapianti in Brasile a pagamento al centro del secondo episodio di Gomorra 4


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Gomorra 4 al centro di nuove polemiche? Sicuramente il pubblico si sarebbe meravigliato del contrario visto che da anni ormai la serie Sky è diventata capo espiatorio di ogni male che riguarda Napoli, la Campania o addirittura la corruzione nel mondo e nella sanità, proprio come in questo caso. Forse non ci sono “vie alternative” e poco legali per avere un posto in ospedale, per sottoporsi ad un esame prima del previsto o, ancora peggio, ottenere qualcosa di ancora più importante e vitale?

Proprio questi “traffici” sono stati sfiorati dai primi due episodi di Gomorra 4 che hanno affrontato lo scottante argomento Terra dei fuochi spingendo Genny ad offrire ad un uomo dei soldi e un posto in ospedale in Brasile per un trapianto che avrebbe salvato la moglie da morte certa per via del suo tumore. Ed è proprio su questo punto che sono insorti alcuni medici.

L’indignazione dei medici arriva con una lunga lettera, firmata da tre epatologi, Lucio Caccamo, Paolo De Simone e Maria Rendina, pronti a puntare il dito contro la battuta di Genny Savastano nel secondo episodio di Gomorra 4 al grido di “queste prestazioni non sono a pagamento in Italia”.

Nella lettera riportata sulle pagine di EpaTeam,  i dottori invitano gli sceneggiatori della serie a documentarsi meglio su queste prassi e poi rilanciano: “Non occorre affidarsi ai soldi di Genny Savastano. C’è la rete nazionale dei trapianti. E non bisogna pagare”. Nella lunga lettera si legge:

“In Italia ogni spesa che riguarda sia i trapianti sia le donazioni di organi (cuore, polmoni, fegato, reni, pancreas, intestino) e tessuti (cornee, pelle, segmenti osteomuscolari, vasi sanguigni, valvole cardiache, nonché parti composite come la mano e la faccia), è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Tanto è vero che sia le donazioni che i trapianti si svolgono esclusivamente in ospedali pubblici o in strutture private accreditate con il SSN. […] Tutto ciò avviene alla luce del sole e sotto una puntuale tracciabilità […] Non c’è nessuno scopo di lucro nella gestione delle liste di attesa”.

Il discorso poi passa al cosiddetto turismo dei trapianti alla cui base c’è lo sfruttamento della povertà con il rischio di imbattersi in intermediari con pochi scrupoli e in medici criminali e pronti a farsi complici di tutto questo: “Gomorra ha quindi sbagliato perché il caso della giovane mamma che viene raccontato (grave e urgente) nel nostro sistema (pubblico e gratuito) avrebbe una rigorosa presa in carico“.

Rimane il fatto che chi ha visto gli episodi sa bene che la “battuta” di Genny non era riferita ad un iter generale nella cura dei tumori o dei trapianti ma si riferiva al particolare personaggio e, quindi, al fatto che la sua situazione era ormai così tragica che nessuno avrebbe tentato un intervento su di lei “a differenza di quanto avrebbe fatto questa clinica in Brasile in cambio di soldi”.