Iliad Italia è responsabile di tutto quanto di male sia accaduto nel mercato mobile, oramai di qui ad un anno? Il quarto operatore può essere considerato responsabile dei licenziamenti attuati dai vettori tradizionali concorrenti ma anche dei mancati investimenti nel settore? L’AD Benedetto Levi (questa volta in un’intervista al Sole 24 Ore) ci va giù pesante, difendendo a spada tratta quanto fatto da maggio scorso, non ammettendo accuse infamanti che da più parti hanno colpito il brand.
Come non ricordare le parole di solo qualche settimana fa del segretario generale Slc Cgil, Fabrizio Solari, il quale aveva messo sul banco degli imputati proprio Iliad Itala, ritenuta responsabile degli esuberi dei vettori Vodafone, Wind Tre e Iliad ma pure dei mancati nuovi investimenti nel settore. Proprio Benedetto Levi asserisce che sarebbe fin troppo comodo per la concorrenza accusare l’ultimo arrivato dei licenziamenti: questi ultimi sarebbero al contrario fretto di politiche errate da parte dei vettori tradizionali; tanto più è stata proprio Iliad a creare nuovi posti di lavoro con 400 nuove assunzioni interne e magari anche con un indotto di nuove occupazioni indirette.
Cosa dire al contrario dell’accusa contro i mancati investimenti nel settore mobile proprio a causa di Iliad? ll giovane amministratore delegato restituisce anche quest’ultima accusa: l’avvento dell’ultimo operatore, a lungo termine, semmai spingerà verso nuovi progetti di innovazione, visto che la concorrenza sarà spronata ad offrire un servizio di maggiore qualità. Anche se Levi nell’ultima intervista non ha fatto riferimento ai lavori per il 5G, è chiaro come (tra le righe) si voglia sottolineare come la presenza di un ulteriore attore impegnato nella nuova sfida per la rete ultra-veloce, possa giovare allo sviluppo della stessa tecnologia nel nostro paese.
Le ultime dichiarazioni di Levi metteranno fine alle accuse verso il quarto operatore? La posizione di capro espiatorio dell’ultimo arrivato sarà dura a morire e ancora per molto sia Vodafone, che TIM e Wind Tre continueranno a battere gli stessi argomenti “diffamatori” contro il vettore.