Giunta alla seconda puntata, la serie evento Il Nome della Rosa ha già registrato un crollo. Gli ascolti, partiti col botto di oltre 6 milioni di spettatori, si sono invece fermati a 4.7 milioni nel doppio episodio andato in onda lunedì sera.
Certo, il prodotto di stampo internazionale era ambizioso fin dall’inizio: trasportare il capolavoro di Umberto Eco sullo schermo non è un’operazione facile. Se il film era riuscito egregiamente nell’impresa epica (pur tagliando qualche parte essenziale, ma del resto necessaria per far entrare tutto in un lungometraggio di due ore), la serie de Il Nome della Rosa compie il processo inverso. Il risultato è un prodotto prolisso, più in linea con l’opera originale, con un cast stellare, ma non esente da imperfezioni. Allora come si spiega il quasi-flop?
Il problema del crollo di ascolti è davvero inspiegabile, soprattutto guardando alla concorrenza, per nulla impossibile da superare. Eppure la seconda puntata de Il Nome della Rosa è stata quasi raggiunta da L’Isola dei Famosi, rimasta ferma al 17.31% di share (contro i 19.86% della serie). La questione allora riguarda la difficoltà nel seguire una Storia troppo complessa o poco accattivante? Fin dal suo esordio, molti spettatori e lettori di Eco hanno paragonato la serie al prodotto cinematografico e poi al romanzo originale. È gara perciò tra Sean Connery, il Guglielmo da Baskerville nel film dell’86 e il suo erede John Turturro, considerato ottimo interprete, ma esente di fascino e sarcasmo.
Nonostante il buon comparto artistico, la Storia non riesce proprio a incuriosire, anzi, la durata è fin troppo eccessiva. Quattro puntate, snodate in otto episodi totali, per raccontare il successo de Il Nome della Rosa rischiano di annoiare il pubblico che, giunto a tarda serata, molla il telecomando oppure cambia canale, alla ricerca di qualcosa di meno soporifero – perché l’effetto per alcuni spettatori è proprio quello.
Comunque il produttore de Il Nome della Rosa, Carlo Degli Esposti, non è preoccupato per il crollo di ascolti e al Corriere spiega: “Credo che il nostro prodotto si rifarà da solo e ovviamente confermo la fiducia nella sua qualità.” Dobbiamo accodarci alle sue parole e sperare in una ripresa?
Io non l’ho vista la seconda puntata…troppo prolisso e noioso x me naturalmente…
Sostanzialmente è una cagata mostruosa, nulla a che vedere con il capolavoro di Jean Jaque Dannaud
Sul crollo degli ascolti non c’è da meravigliarsi. Dopo una pubblicità martellante le aspettative erano molto alte.
In realtà la fiction è fatta veramente male, non è che la brutta copia del film. Quindi perché guardare l’imitazione quando c’è la possibilità di guardare il film originale? Molte scene sono proprio copiate dal film e quindi il confronto è inevitabile.
Pur essendo attori di discreta caratura, poi, quelli della fiction non possono reggere il confronto con Sean Connery, Ron Perlman (salvatore) F. Murray Abraham (Bernardo Guy). Anche la voce narrante rispetto a quella del Film non tiene il confronto. Insomma l’imitazione non si avvicina minimamente all’originale.