Ci apprestiamo a vivere un altro capitolo importante per quanto riguarda le rimodulazioni Vodafone, TIM e Wind Tre. Dopo aver registrato alcuni aumenti ufficializzati proprio di TIM a fine febbraio, come avete notato con il nostro approfondimento, oggi 4 marzo bisogna prendere atto del fatto che la politica intenda scendere nuovamente in campo. Il motivo? L’intenzione è quella di mettere gli operatori spalle al muro e di far dire loro addio alle tanto odiate modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali.
Tutto nasce dall’iniziativa dei senatori Mauro Coltorti e Gabriele Lanzi, i quali negli ultimi giorni hanno presentato una proposta di legge che potrebbe addirittura rafforzare quanto trapelato attraverso gli emendamenti già erano trapelati a metà Gennaio. Tutto ruota attorno alle possibili modifiche dell’articolo 1 del decreto Bersani. In particolare, come riporta Mondomobileweb in questi minuti, si potrebbe intervenire in modo concreto proprio sulle rimodulazioni Vodafone, TIM e Wind Tre. Al momento il discorso non include Iliad, che dal giorno del suo lancio non ha mai concepito rincari per i già clienti.
Se la proposta dovesse essere accettata, non ci saranno modifiche alle condizioni giuridiche ed economiche dell’offerta nei primi sei mesi successivi alla sottoscrizione dell’offerta. Attenzione, però, perché la questione economica, legata alle tariffe da sostenere, dovrà essere bloccata anche a lungo termine. Insomma sarebbe un addio definitivo alle rimodulazioni Vodafone, TIM e Wind Tre in termini di costi.
Tuttavia, la questione non riguarderà i soli contratti di telefonia, ma anche quelli inerenti le reti televisive e più in generale le comunicazioni elettroniche. A questo dobbiamo aggiungere anche la maggiore trasparenza comunicativa degli operatori, con addio definitivo ai costi nascosti nelle campagne pubblicitarie e in fase di sottoscrizione dell’offerta. Restate sintonizzati sulle nostre pagine per conoscere i prossimi capitoli di questa vicenda assai delicata in Italia.