Sentirsi raccontare la storia di un viaggio che ti strappa da Mamma Africa e poi ascoltare il vinile di “Migranti”, una canzone scritta da Francesco Guccini e cantata da Enzo Iacchetti, è stata davvero un’emozione forte, soprattutto per Chris Obehi e Stanblaze, due ragazzi nigeriani che hanno trovato rifugio a in Sicilia.
Tutto è iniziato quando Andrea Peria e Massimo Minutella mi hanno chiesto di creare un progetto per il capodanno di Palermo, dove come star era già stato contrattualizzato Goran Bregovic. Ho accettato a patto mi permettessero di portare sul palco nella piazza del Teatro Politeama anche qualche artista o gruppo siciliano. Il nostro progetto ha vinto la gara indetta dal Comune e così il 30 dicembre abbiamo organizzato un casting. Gli artisti erano troppi perché riuscissi a sceglierne solo un paio. Così ho cercato di mettere insieme alcuni di loro. Francesco Riotta mi ha fatto sentire “Welcome to Sicily” e il nigeriano Chris Obehi “Mamma Africa”. Perfetto. Potete fare queste due canzoni insieme? Poi Luman si è presentato già in coppia con un altro nigeriano, Stanblaze. Ho portato anche loro sul palco del capodanno palermitano (alla fine ne ho fatti esibire ben nove, prima dei Tre Terzi, Tamuna e Bregovic).
Sono stati bravissimi tutti e ho detto loro che, se riuscivano a venire a Bologna, si sarebbero potuti esibire al Barone Rosso. I primi a salire sono stati gli Isteresi, di Enna. Poi lunedì 18 febbraio è stata la volta di Francesco Riotta, Chris Obehi, Luman e Stanblaze.
Nel caos di Palermo non avevo avuto occasione di chiedere ai due ragazzi nigeriani la loro storia. L’ho fatto al Barone Rosso. Entrambi sono arrivati in Italia con la barca, scappando da una Nigeria dove il sanguinario Boko Haram ordina continue carneficine. Chris in Libia è stato anche imprigionato. Una volta arrivato in Sicilia è stato adottato da una famiglia palermitana e adesso studia al conservatorio, fa un corso per lavorare nel turismo e canta benissimo.
La storia di Stanblaze è invece più dolorosa. Lui ha cercato di esorcizzarla nel brano “The journey” che racconta il viaggio che ha iniziato insieme ad altre 64 persone, di cui solo 25 sono sopravvissute. Quattro suoi amici sono morti. Mentre Chris è riuscito a raccontare, seppur brevemente, la sua storia, Stanblaze lo ha fatto con molto difficoltà, visto il dolore ancora bruciante che ha dentro.
La coincidenza ha voluto che io quella sera avessi scelto, come vinile da far girare sul piatto del giradisci, “Migranti”, una canzone scritta da Francesco Guccini e interpretata da Enzo Iacchetti. Francesco erano anni che non scriveva più canzoni, ma improvvisamente ha buttato giù un testo dedicato ai migranti che poi il suo fedele chitarrista Juan Carlos “Flaco” Biondini ha musicato. Guccini ha deciso di affidare questo brano a Enzo Iacchetti che, al di là dell’aspetto comico in Striscia La Notizia, è un bravissimo cantante che in teatro porta anche canzoni di Giorgio Gaber. Francesco Guccini avrebbe voluto che “Migranti” fosse cantata sul palco del Festival di Sanremo dell’anno scorso, ma Claudio Baglioni la scartò. Ne fu pubblicato solo un 45 giri in una edizione limitata di 500 copie in occasione del Record Store Day 2018.
Quando ho messo su il disco, Stanblaze si è commosso nel sentire una storia in cui evidentemente si identificava.
Così ho deciso di isolare questi tre video: “Mamma Africa” di Chris Obehi, “The journey” di Stanblaze e il vinile di “Migranti” e unirli in questa pagina perché la loro storia vada oltre a quella diretta del Barone Rosso.