Achille Lauro risponde alle critiche raccontando alcuni episodi della sua vita. Reduce dalla partecipazione al Festival di Sanremo 2019 con il brano Rolls Royce, con Boss Doms, Achille Lauro ha raccolta critiche a proposito dei testi delle sue canzoni – il brano sanremese e i successi precedenti.
C’è chi ci legge chiari riferimenti alla droga e a nulla sono servite le continue spiegazioni e le smentite di Achille Lauro, un vero “genio” della musica contemporanea per molti colleghi italiani tra i quali Anna Tatangelo che lo ha voluto fortemente per duettare sulle note di Ragazza di periferia.
Dopo le molteplici spiegazioni nel corso delle interviste più varie, Achille Lauro ha rotto il silenzio direttamente sui suoi spazi ufficiali. Su Instagram ha scritto un lungo messaggio per raccontare le sue origini e alcuni episodi della sua infanzia in famiglia.
“Sono figlio di gente onesta, il secondo di due fratelli”, scrive il cantante, che poi racconta l’altruismo di sua mamma, che custodisce ancora in sé. Con i soldi che ha guadagnato di recente ha riscattato i gioielli di famiglia che proprio sua madre aveva impegnato per provvede alla famiglia. Ricorda di quando in casa accoglieva bambini bisognosi, nonostante le scarse possibilità, e implicitamente vuole forse dare la possibilità a tutti di comprendere un po’ più a fondo il suo mondo.
“Mia madre é sempre stata una persona altruista, generosa, longamine.
Abbiamo vissuto con altri bambini perché mia mamma prendeva in casa figli di famiglie in difficoltà, anche quando possibilità non ne aveva.
Siamo figli di chi ha dedicato tutta la propria vita al lavoro, a cui tuttavia per tanti anni nessuno ha mai riconosciuto nulla.
Ho ricordi di momenti in cui non si sapeva che fine avremmo fatto, se saremmo riusciti a coprire i debiti. Ricordo quando fuori fingevo di aver già cenato perché mi vergognavo a uscire e a non avere soldi per pagare il conto”.
Poi spiega che di recente ha riscattato i gioielli che sua madre aveva ricevuto in dono dalla mamma, unico ricordo che custodiva di lei.
“Oggi ho pagato per riavere i gioielli che mia madre aveva impegnato. Quei gioielli che sua madre le aveva regalato erano l’unico ricordo che conservava di lei.
Le generosità che mi è stata insegnata è la mia più grande ricchezza.
Io sono come i tanti ragazzi della mia generazione, siamo cresciuti da soli crescendoci l’un l’altro.
Nessuno conosce la mia vera storia”.
“Non voglio essere un buon esempio, io sono un buon esempio”, conclude Achille Lauro con un pizzico di consapevolezza in più e con la determinazione di volersi mostrare a tutti per ciò che è realmente. Le sue spiegazioni serviranno a smentire una volta per tutte le accuse nei confronti dei testi delle sue canzoni?