Oscar 2019, chi vincerà i premi per i migliori attori? Le previsioni di OM

Appuntamento a domenica 24 per la notte dei 91esimi premi Oscar. Per i quattro premi degli attori ci sono molti testa a testa. Rami Malek o Christian Bale? Glenn Close o Olivia Colman? Rachel Weisz o Regina King? Analizziamo al microscopio tutte le categorie.

Oscar 2019

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È cominciato il conto alla rovescia degli Oscar 2019, 91esima edizione del più celebre e chiacchierato premio dedicato al cinema, che si svolgerà la sera di domenica prossima 24 febbraio (la notte tra domenica e lunedì per il pubblico italiano che seguirà la diretta su Sky).

Le categorie premiate sono ben 24, ma a catalizzare gran parte delle attenzioni del pubblico sono i 4 premi per gli attori, tra protagonisti e non protagonisti sia maschili che femminili. Chi sono i candidati e quali i favoriti? Analizziamoli nel dettaglio. E azzardiamo delle previsioni. Ben sapendo di correre il rischio di essere sonoramente smentiti durante la notte degli Oscar 2019.


Migliore attrice protagonista

La favorita: Glenn Close, The Wife – Vivere nell’ombra
L’outsider: Olivia Colman, La Favorita

Le altre candidate: Lady Gaga, A Star Is Born; Melissa McCarthy, Copia originale; Yalitza Aparicio, Roma

I giochi sono tutt’altro che fatti. Nella fase di avvicinamento alla stagione dei premi s’è tanto parlato di Lady Gaga, per il fascino divistico della neoattrice e anche per la generale sorpresa circa le sue doti recitative, riconosciuta anche dalla comunità dei critici, che le hanno assegnato il premio come migliore attrice ai Critics’ Choice Awards, condiviso con la Glenn Close di The Wife – Vivere nell’ombra.

E sono proprio le quotazioni della veterana Close a essere cresciute enormemente nell’ultimo mese per gli Oscar 2019. Grazie allo sfaccettato ritratto d’una donna che ripercorre i quarant’anni di vita all’ombra di uno scrittore insignito del Nobel, la Close ha conquistato i favori del pronostico. E ha inanellato una serie di successi ai precursors, i riconoscimenti assegnati prima degli Oscar, vincendo il Golden Globe nella categoria per il film drammatico e i SAG Awards, il premio del sindacato degli attori che quasi sempre prevede il vincitore degli Oscar. La Close è anche alla sua settima nomination: non ha mai vinto una statuetta, per cui il riconoscimento sarebbe anche un doveroso premio alla carriera.

Ci sono due ma. Il primo è Olivia Colman, straordinaria protagonista del raffinato gioco d’attrici di La Favorita, il film di Yorgos Lanthimos con più nomination quest’anno, ben 10. La Colman nella parte della regina Anna si muove con disinvoltura tra molteplici registri, insieme imbelle, capricciosa, malinconica, comica. Infatti ha vinto il Golden Globe nella categoria Film commedia e anche il Bafta, l’Oscar britannico, più innumerevoli riconoscimenti minori. Il secondo ma riguarda l’outsider assoluta, Yalitza Aparicio, la protagonista dell’accreditato Roma di Alfonso Cuarón. Il successo del film, anche lui con 10 nomination e atteso a grandi risultati agli Oscar 2019, potrebbe portare al trionfo a sorpresa della non professionista attrice messicana, al suo debutto cinematografico. I siti di scommesse, che di solito ci vedono lungo, puntano sul testa a testa tra Close e Colman, con l’attrice americana davanti di un’incollatura. E Glenn Close sia.


Miglior attore protagonista

Il favorito: Rami Malek, Bohemian Rhapsody
L’outsider: Christian Bale, Vice – L’uomo nell’ombra

Gli altri candidati: Bradley Cooper, A Star Is Born; Viggo Mortensen, Green Book; Willem Dafoe, Van Gogh – Sulle soglie dell’eternità

Il nome da scegliere è Rami Malek, col suo Freddie Mercury di Bohemian Rhapsody. Un film nato sotto una cattiva stella, funestato da difficoltà produttive, registi e protagonista cambiati in corsa – all’inizio Mercury doveva interpretarlo Sacha Baron Cohen – e polemiche fino all’ultima ora, legate soprattutto al regista Bryan Singer, accusato di molestie sessuali su minorenni e cacciato dal set prima della conclusione delle riprese. Nonostante tutto, Bohemian Rhapsody si è rivelato il più grande affare dell’anno, con risultati al botteghino straordinari (850 milioni di dollari globali, in Italia veleggia verso i 30 milioni di euro). E sebbene i critici abbiano storto il naso per un racconto che, ammettiamolo, smussa e romanza un po’ troppo, il risultato è trascinante, grazie soprattutto alla dedizione mimetica di Rami Malek verso un personaggio bigger than life come Freddy Mercury.

Malek ha vinto il Golden Globe per il film drammatico, Sag e Bafta. E così è riuscito a scalzare dai favori del pronostico quello che sembrava il vincitore predestinato, Christian Bale, che in Vice – L’uomo nell’ombra ha dato vita a un’altra delle sue virtuosistiche performance, ingrassando venti chili e sottoponendosi a estenuanti sessioni di trucco per trasformarsi nel politico Dick Chaney. Diversi premi anche per lui, Gloden Globe per la categoria commedia e Critics’ Choice Awards. Ma potrebbe non bastare. E anche gli scommettori ormai danno favorito Malek. Gli altri tre sono ridotti a semplici comparse, sebbene il Mortensen in versione ingrassata e italoamericana di Green Book sia piaciuto moltissimo, e Willem Dafoe abbia vinto la Coppa Volpi a Venezia. Bradley Cooper, invece, dovrà aspettare: questo, ormai si è capito, non è il suo anno.


Migliore attrice non protagonista

La favorita: Regina King, Se la strada potesse parlare
L’outsider: Rachel Weisz, La Favorita

Le altre candidate: Amy Adams, Vice – L’uomo nell’ombra; Emma Stone, La Favorita; Marina de Tavira, Roma

Al centro di questa categoria agli Oscar 2019 campeggia la coppia de La Favorita, Emma Stone e Rachel Weisz, che dopo essersi contese nel film le grazie della regina Anna si contendono anche l’Oscar. In realtà non è esattamente così: Emma Stone è virtualmente fuori dai giochi, perché ha vinto due anni fa la statuetta come protagonista per La La Land, e dunque è improbabile che bissi. La Weisz è invece una delle papabili: ha anche lei già vinto un Oscar in questa stessa categoria, ma nel 2006 per La cospirazione, e per La Favorita ha ottenuto il britannico Bafta.

Gli scommettitori però puntano sulla mamma coraggio Regina King di Se la strada potesse parlare, che ha vinto il Golden Globe. Ricordiamo anche che ormai le giurie degli Oscar sono molto cambiate, con 2385 nuovi membri nominati nell’ultimo triennio e il numero dei giurati di colore passati al 16%, il doppio rispetto al 2015. E in un’Academy in cui finalmente non votano più soltanto maschi bianchi anziani, la trovata sensibilità al tema della diversità e al riequilibrio “politico” nella distribuzione dei premi conducono a decisioni assai più meditate, nelle quali rientra l’ipotesi della vittoria alla eccellente King. Così potrebbe restare ancora una volta all’asciutto Amy Adams, alla sua sesta nomination.


Miglior attore non protagonista

Il favorito: Mahershala Ali, Green Book
L’outsider: Richard E. Grant, Copia originale

Gli altri candidati: Sam Elliot, A Star is Born; Adam Driver, BlacKkKlansman; Sam Rockwell, Vice – L’uomo nell’ombra

Delle quattro categorie per gli attori degli Oscar 2019, questa sembra l’unica blindata. Green Book è un film piaciuto molto agli addetti ai lavori, per la sua storia civile dell’amicizia tra un bianco e un nero, e anche per la ricostruzione un po’ nostalgica e un po’ critica di un’America anni Sessanta. E il misurato Mahershala Ali nel ruolo dell’elegante pianista nero Don Shirley è il candidato ideale per assegnare un riconoscimento a un film molto apprezzato. L’attore ha già vinto Golden Globe, Sag, Bafta e Critics’ Choice Award. Perciò non sembra possano esserci sorprese. L’unico dubbio è legato al fatto che ha vinto lo stesso premio appena due anni fa, per Moonlight, il che dà qualche chance all’esuberante Richard E. Grant di Copia originale, che tratteggia un omosessuale esuberante, gaglioffo, umanissimo, che ha raccolto, giustamente, molti estimatori. Ma il trionfo di Mahershala Ali è più che annunciato.