Non stiamo esagerando, le emoticon WhatsApp o quelle di qualsiasi altra app di messaggistica potrebbero essere utilizzate contro di voi in tribunale. Parafrasando una frase ben nota nei film e serie TV statunitensi, portiamo a conoscenza i nostri lettori di quanto segue: Eric Goldman, professore di Diritto dell’Università di Santa Clara, ha condotto una ricerca mettendo in luce quante volte la parola “emoji” e “emoticon” è stata utilizzata nei dibattimenti delle cause americane con un ruolo determinante e il risultato è assolutamente inaspettato.
Dal 2014 al 2018, almeno per 50 volte, nelle motivazioni delle sentenze di determinati casi presso i tribunali degli Stati Uniti, le emoticon WhatsApp così come quelle di Telegram, dei semplici messaggi di testo e chi più ne ha più ne metta, sono apparse con un ruolo davvero rilevante. In pratica, per alcune decisioni finali dei giudici sono state determinanti le interpretazioni delle ben note faccine o delle icone che si accompagnano alle note testuali nelle app di messaggistica.
Quelle riportate ad inizio articolo potrebbero sembrare delle innocenti emoticon WhatsApp, senza particolare significato. Eppure, in un dibattimento ben preciso, il simbolo della corona, del tacco e poi del sacco pieno di soldi hanno smascherato un’attività di sfruttamento della prostituzione da parte di un’associazione criminosa. Insomma, le emoticon sembrano essere entrate di diritto nel novero delle prove inconfutabili (o quasi) a sostegno di una tesi o di un’altra. La rivoluzione delle emoji nella giurisprudenza parte naturalmente negli USA ma non è detto che nel brevissimo periodo non ci ritroveremo a commentare casi ben simili anche in Europa e dunque in Italia.
Qualche precisazione doverosa sull’uso delle emoticon nei tribunali d’oltreoceano. Come sottolinea pure il professore Goldman artefice della ricerca, nell’interpretare il significato delle emoji, bisognerà prestare attenzione al diverso aspetto che queste possono avere nel caso di utilizzo di sistemi operativi differenti (naturalmente il riferimento è soprattutto ad Android e iOS).Bisognerà pure sincerarsi, nel caso in cui proprio le ben note faccine siano utilizzate come prove, che le parti in causa che le hanno condivise ne abbiano appunto visualizzato la stessa versione. Non è raro infatti che alcuni significati delle emoji cambino da telefono a telefono, l’interpretazione univoca sarà fondamentale.