Sono passati vent’anni dalla prima messa in onda del Commissario Montalbano; da allora il personaggio nato dalla penna geniale di Andrea Camilleri e interpretato sullo schermo da Luca Zingaretti è diventato un amico inseparabile del pubblico di Rai1. Il successo letterario e televisivo non si è fermato all’Italia, ma ha varcato i confini: Montalbano è stata la prima serie nostrana ad essere venduta all’estero, ottenendo sempre un grandissimo successo.
In occasione di questa ricorrenza speciale, celebriamo il ventennale del Commissario più amato della televisione attraverso i suoi 10 episodi più belli.
Il ladro di merendine (1×01). La prima volta non si scorda mai: l’esordio di Montalbano avviene con un caso semplice: un ragioniere e la sua amante sono stati uccisi. Unico testimone, il figlio di lei. Una storia densa in cui emerge fin da subito il lato umano del Commissario che tutti noi abbiamo imparato ad amare.
Il cane di terracotta (2×02). Uno dei migliori libri di Camilleri viene portato magnificamente in scena in questo episodio. Un traffico d’armi, scheletri nell’armadio e una storia violenta e passionale: ci sono tutti gli ingredienti per una trama avvincente in cui Zingaretti dona anima e cuore al suo Montalbano.
L’odore della notte (4×03). Un episodio suggestivo, uno dei più belli del Commissario, in grado di mescolare anche altri generi: dal sentimentale al comico e il poliziesco. La scomparsa di un ragionieri a Vigata, a cui molti cittadini avevano affidato i propri risparmi, è il punto di partenza per una storia cupa e carica di mistero.
Il giro di boa (5×01). Partendo dai fatti del G8 di Genova, l’episodio esplora le ansie e le paure di Montalbano, che pensa addirittura di lasciare la polizia. C’è un bambino, un immigrato proveniente da un barcone, che gli ricorda François. Il Commissario scopre una rete di traffici di esseri umani ed è decisa a smantellarla; mai come adesso l’animo di Montalbano si tinge di nero.
Par condicio (5×02). Un duplice omicidio fa da sfondo a una storia complicatissima, dove la sceneggiatura riesce a tenere ben incollato lo spettatore allo schermo; il resto è affidato alla brava interpretazione del cast, tra cui spicca il solito Zingaretti.
Il campo del vasaio (8×01). Belen Rodriguez è la guest star di uno dei migliori episodi di Montalbano in cui si esplora la brutalità dell’ambiente mafioso. E Montalbano riesce a resistere al fascino della showgirla argentina tirando Augello fuori dai guai.
Il gioco delle tre carte (6×02). Una ventennale storia d’amore e d’affari collega forse un nuovo duplice omicidio? Il Commissario dovrà riuscire a svelare l’arcano, dove spunta anche un terzo imprevisto (uno straniero) probabilmente legato al caso.
L’età del dubbio (8×04). Le incertezze di Montalbano, l’ombra della vecchiaia che si avvicina, gettano il Commissario in uno degli episodi più cubi – proprio come l’animo del protagonista. E se tutto fosse solo il riflesso della sua relazione con Livia che non trova mai un punto d’arrivo?
La piramide di fango (10×02). L’età avanzata e si sente; Montalbano è sempre più scontroso e cupo, anche a fronte di un sogno ambiguo che lo lascia pensieroso. Non c’è tempo per ragionare perché il Commissario deve indagare sulla morte di un contabile edile – e il finale lascerà tutti col fiato sospeso.
Un covo di vipere (11×01). Ancora una volta tutto inizia con un sogno che verrà interrotto da un caso di omicidio. Nulla è come sembra, e Salvo Montalbano dovrà fare affidamento a tutta la sua comprensione umana per scavare a fondo a una vicenda dai risvolti sconvolgenti.
Il Commissario Montalbano torna in onda lunedì 18 febbraio con il secondo episodio della nuova stagione.