I capelli sciolti e l’apparente svogliatezza che una giovane cantante mostrò nel lontano 1969 con Ma Che Freddo Fa sono rimasti nel cuore di pochi e nella pancia di molti: Motta e Nada cantano Dov’è L’Italia e di nuovo la giovane ribelle di Amore Disperato torna sul palco dell’Ariston insieme a un cantautore della scena indie, per la prima volta al Festival di Sanremo con la sua canzone sullo smarrimento e sulla ricerca dell’amore come oasi di pace.
Se Dov’è L’Italia di Motta è un manifesto del dolore per la perdita di una direzione non dobbiamo dimenticare l’elogio alla tristezza che Nada raccontò in Senza Un Perché, un brano del 2004 riportato alla ribalta da Paolo Sorrentino nella fiction The Young Pope. Malinconia, solitudine ed evanescenza, nella sera dei duetti del Festival di Sanremo, si incontrano per creare l’empatia necessaria in questi anni segnati dalle divisioni sociali e dall’incertezza sul futuro.
Proprio Nada, tra l’altro, disegna e fotografa il Paese nell’ultimo album, “È un momento difficile, tesoro”, e quando si racconta al Rolling Stone confessa e spiega: «L’uomo ha sempre cercato di complicarsi la vita, ma ultimamente succede veramente troppo, di tutto». Il peggio arriva quando non è più l’uomo a complicarsi la vita, ma altri uomini che detengono il potere anche emozionale sullo stato di cose. Anche per questo Motta e Nada cantano Dov’è L’Italia e tingono di rumore il palco dell’Ariston, perché la loro sensibilità è ciò che il pubblico non può ignorare.
Motta imbraccia la sua chitarra acustica e affianca Nada. C’è compostezza, i due artisti si esibiscono sotto i riflettori del Festival e la musica diventa protagonista. Una musica che li possiede e che conquista il pubblico, che assiste all’abbraccio tra due generazioni di portavoce di un disincanto. Motta e Nada cantano Dov’è L’Italia quando è l’ora di lasciare le luci soffuse e ascoltare le parole, ed entrambi le esprimono a gran voce.