La storia del rock ci insegna che esiste un Olimpo in continua evoluzione, e trovare sul palco dell’Ariston i Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci non è cosa da poco: da una parte gli anni ’90, dall’altra i primi apporti punk arrivati in Italia grazie ai Decibel, ma erano anche gli anni dei primi Litfiba, dei Diaframma e degli Skiantos. Roy Paci, compositore siciliano e produttore discografico.
Proprio in occasione della presentazione dei duetti che vede i Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci per la quarta serata del Festival di Sanremo, la band ha parlato della vita di chi sceglie il rock: «Se qualcuno vuole fare rock, deve sapere che è una vita di sacrifici e di stenti ma, se si ha coraggio e si va avanti, questa attitudine regala le soddisfazioni migliori. Verrebbe da dire “smettete subito”, ma l’hanno detto anche a noi all’inizio e non li abbiamo ascoltati, ed eccoci qua». Pau e soci salgono sul palco con Enrico Ruggeri, che di rock ha ancora tanto da dire, e Roy Paci, che sostituisce il whistle dell’intro con la sua tromba e che vanta collaborazioni con Manu Chao, Linea 77, Subsonica ma anche con Mike Patton, ex Faith No More.
Paci aveva collaborato coi Negrita per altre hit, come Gioia Infinita e Soy Taranta, e il ritorno in musica insieme alla band di In Ogni Atomo è una rimpatriata tra amici. L’ultima apparizione di Enrico Ruggeri al Festival di Sanremo risale ad appena un anno fa, quando si presentò con i Decibel in gara con il brano Lettera dal Duca, ma aveva già calcato il palco dell’Ariston nel 1984 con Nuovo Swing e nel 1987 con Si Può Dare di Più insieme a Gianni Morandi e Umberto Tozzi.
Enrico Ruggeri e Pau cantano insieme il ritornello, poi intona la seconda strofa con la sua voce pungente. I due frontman portano gli occhiali da sole, in una sintonia creata anche dagli sgabelli disposti sul palco che rendono l’esibizione un raccoglimento amichevole, un momento conviviale tra amici. Roy Paci è l’eleganza dell’inedito trio: il suo strumento è il salotto, la teiera, l’arredo, il grammofono che timidamente crea il tappeto atmosferico in un salone con la tappezzeria più calda e accogliente.
I Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci creano quel compromesso di cui il rock ha bisogno per interfacciarsi con il Teatro dell’Ariston, un anello di congiunzione tra il moderno e la storia, con un messaggio che parla di tolleranza e compassione, concetti che spesso vanno a perdersi nell’individualismo dilagante di questo dato periodo storico.