Dopo otto stagioni di assenza, il ritorno di Thatcher in Grey’s Anatomy 15 ha rappresentato l’ennesimo lutto da affrontare per la protagonista Meredith Grey: la sfortunata eroina del medical drama ha incontrato il padre con cui non ha mai avuto un vero legame d’affetto in tutta la sua vita nel giorno esatto della sua morte e gli ha detto addio in modo struggente, tenero e malinconico.
Un incontro voluto dagli sceneggiatori per permettere alla Grey di fare pace con la sua storia familiare, espellere l’ennesimo dolore che si portava dentro sin da bambina, perdonare se stessa e quel padre così assente per un rapporto che non è mai stato come avrebbe dovuto.
L’incontro è avvenuto nell’episodio 15×11, lo stesso che ha messo in scena anche l’operazione sul tumore spinale di Catherine, e ha rappresentato l’ultima apparizione della guest star Jeff Perry, che era apparso l’ultima volta nella settima stagione. Sceneggiato dalla co-produttrice Elisabeth R. Finch, la cui vera storia clinica ha ispirato quella del tumore di Catherine, l’episodio è stato uno dei più intensi di questa stagione attualmente in corso.
La Finch ha parlato della scelta di optare per il ritorno di Thatcher in Grey’s Anatomy 15 per il suo addio a Meredith in una lunga intervista a EtOnline.
Meredith e Thatcher hanno attraversato così tanto ma non hanno passato molto tempo insieme. Hanno subito enormi perdite e non hanno mai condiviso nulla. Sono stati separati, o per scelta o per mancanza di consapevolezza, ma il risultato finale sono queste due persone, che si preoccupano chiaramente l’una dell’altra e c’è molto amore tra loro, anche se non hanno speso molto delle loro vite insieme. Poteva essere diverso e c’è un tono agrodolce, devastante, quello del tempo ormai finito, e lei cammina lì dentro con un piede fuori dalla porta.
Il tentativo degli sceneggiatori è stato quello di rappresentare l’epilogo di tanti rapporti difficili tra padri e figli, fatti di distanza, silenzi, assenze, ma nonostante tutto un legame indissolubile che a volte, anche quando negato e rifiutato, riemerge nel momento in cui si realizza che ormai non c’è più tempo né per rimediare al passato né per vivere un futuro.
Quello che succede spesso in quelle situazioni è che fai del tuo meglio per metterti in contatto con la persona che ti sta di fronte, per cercare di mettere da parte alcune di queste differenze o di superarle il più possibile. Non c’era abbastanza tempo per loro di avere una vera, reale chiusura. Penso che ci sia stata comprensione. Penso che ci siano momenti di grazia e riescano a ridere un po’, a ricordare le loro esperienze con Ellis. Mi piace che Meredith impari qualcosa di nuovo, una parte di Ellis che non aveva mai visto, sappia del giorno in cui è nata – qualcosa di cui non aveva mai sentito parlare. Volevo che queste due persone si trovassero in una stanza e facessero il loro meglio col tempo che restava. Non è perfetto e non c’è tempo perché sia perfetto, ma c’è un po’ di tempo per riconnettersi.
Nel loro ultimo incontro Meredith non solo scopre dettagli della relazione dei loro genitori che non conosceva, realizzando che sono stati anche molto felici, soprattutto quando lei è nata, ma viene anche a sapere che Thatcher l’ha cercata in questi anni ed era presente al funerale di Derek, anche se non si è fatto avanti.
Thatcher ha combattuto per Meredith, lei sente che suo padre non ha lottato per lei, che Ellis l’ha portata via e lui si è semplicemente fermato e non ha provato a rimediare. Krista Vernoff e io abbiamo parlato molto di ciò che Thatcher ha fatto in tutti questi anni. Dove è stato? Sono successe grandi cose; Lexie e Derek sono morti ed era interessante per entrambi immaginare un Thatcher che, come diceva Meredith, ha alzato la testa smettendo di comportarsi da eterna vittima, si è rialzato e ha fatto qualcosa di buono per il mondo. È straziante il fatto che lei non lo abbia mai saputo, che lui non abbia mai fatto qualcosa di più per renderla consapevole della sua presenza. Ma a volte accade in quei momenti di dolore che non sai bene cosa fare, ma era importante per noi dimostrare che Thatcher era cambiato, aveva voluto cambiare e si era sforzato di provare a legare un minimo. C’è qualcosa di veramente straziante in questo perché forse questo avrebbe cambiato le cose, avrebbe dato loro più tempo insieme, forse lui avrebbe conosciuto i nipoti. Non lo sapremo mai. Ma Meredith almeno scopre che suo padre ha provato, a suo modo a combattere per lei ed esserci quando aveva bisogno di lui.
Quella di suo padre è l’ennesima perdita per Meredith: prima sua madre Ellis, poi sua sorella Lexie, infine suo marito Derek. Ma in questo caso ha affrontato la morte in modo diverso, con una consapevolezza in più.
Sapeva che Thatcher sta morendo da molto tempo, quindi ha avuto un po’ di tempo per elaborarla. Ha avuto una giornata complicata, bella, grintosa, strana, straziante con lui, e lei ha avuto la possibilità di avere un saluto, un po’ di pace. Quando torna a casa dai suoi figli e dà loro i regali dice che starà bene, penso che stia così perché ha avuto l’opportunità di sapere cosa stava succedendo prima che accadesse. Non aveva avuto quell’esperienza con Derek o con Lexie, non aveva avuto davvero il tempo di elaborare quel dolore e di dire le cose che voleva dire in anticipo. Questa volta lo fa, quindi significa molto per una persona, poter dire le cose che desiderano quando ne hanno la possibilità.