Pronti ad entrare nella storia di cui già facevano parte a loro (presunta) insaputa, l’1 febbraio 1967 i Beatles iniziarono a registrare Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, il brano contenuto nell’LP omonimo. Paul McCartney scrisse il testo durante un viaggio di ritorno dal Kenya, nel novembre del 1966. Sull’aereo fece una riflessione: «Eravamo stanchi di essere i Beatles. Non eravamo ragazzi, eravamo uomini». Erano gli anni in cui la band aveva detto addio al palcoscenico, impossibilitata a suonare per colpa del clima di esaltazione che il pubblico offriva sotto il palco. I loro fan gridavano per l’intera esibizione e i Fab Four non riuscivano a rendere al massimo sul palco.
L’idea che illuminò McCartney fu quella che i Beatles non dovevano più essere i Beatles. Ci voleva un cambio d’abito, un cambio di ruolo, qualcosa che portasse i Fab Four al di là dei quattro ragazzi ben vestiti, ordinati e simili tra loro. In quel momento il bassista si trovava in compagnia di Mal Evans, il road manager dei quattro di Liverpool, e su quel volo diretto nel Regno Unito consumavano il loro pasto. Sulla loro tovaglietta vi erano due bustine, una contrassegnata con la lettera “S” e l’altra con la lettera “P”. Mal disse: «Salt and pepper» e Paul, scherzosamente, disse: «Sergeant Pepper». Lonely Hearts Club Band arrivò più tardi, spontaneamente, quando McCartney immaginò la parodia di un’agenzia di appuntamenti nello stile di quelle che pullulavano negli anni ’60.
Nelle sue memorie Sir Paul racconta: «Mi venne l’idea di qualcosa di funky, qualcosa di eccentrico che in quel periodo stavano facendo tutti. Era la moda. Volevo considerare qualsiasi parola che potesse fluire in quel momento». I Beatles registrarono Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band in una lunga sessione l’1 febbraio 1967 dalla quale ottennero nove take di cui solo la prima e l’ultima vennero ritenute valide.
Le prime sovraincisioni vennero fatte da George Harrison e Paul McCartney alla chitarra, e quest’ultimo sovraincise il suo basso direttamente dalla DI, senza passare per l’amplificatore, un metodo adottato per la prima volta dai Fab Four e subito brevettato dalla EMI, che in seguito diffuse questa tecnica in tutto il mondo. Quando i Beatles registrarono Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band si scoprirono nuovi e liberi, una boccata d’ossigeno che già avevano assaporato con “Rubber Soul” (1965) e “Revolver” (1966) e che chiudeva i capitoli di “Help!” e “A Hard Day’s Night” (1964) e continuava sulla corrente più innovativa del gruppo più importante della storia della musica.