Da un comunicato pubblicato su Facebook apprendiamo che è stato rinviato il concerto di Ozzy Osbourne in Italia per problemi di salute. L’ex Black Sabbath, infatti, sarebbe dovuto partire il 30 gennaio con il “No more tours 2” da Dublino per poi sbarcare all’Unipol Arena di Bologna l’1 marzo. I concerti lo avrebbero portato in giro per l’Europa in compagnia dei Judas Priest e già le prime quattro date erano state annullate per un’influenza.
Per il momento la prima data confermata è quella del 9 marzo a Sydney mentre per quanto riguarda le date europee si dovrà attendere il mese di settembre. L’ordine di posticipare le date arriva direttamente dai medici: il Principe delle Tenebre è affetto da una bronchite che potrebbe degenerare in polmonite se il cantante si esponesse alle fatiche di un tour che lo porterebbe a salire sul palco mentre in tutta Europa imperversano le temperature rigide dell’inverno:
Dopo aver visto di nuovo il suo medico, a Obourne è stata diagnosticata una grave infezione del tratto respiratorio superiore che il medico ritiene possa degenerare in polmonite, data la fisicità delle prestazioni dal vivo e un programma di viaggio esteso in tutta Europa in condizioni invernali rigide.
I fan, intanto, attendono informazioni sul rimborso e sul cambio dei biglietti mentre Ozzy si sfoga sui social:
Sono completamente devastato per aver dovuto posticipare la tappa europea del mio tour. Sembra che da ottobre tutto quello che tocco si trasformi in me**a. Dopo l’infezione da stafilococco nel mio pollice ora arrivano l’influenza e la bronchite. Voglio scusarmi con tutti i miei fan che sono stati così fedeli nel corso degli anni, con la mia band, con il mio equipaggio e con i Judas Priest per averli abbandonati. Tuttavia, prometto che il tour con i Judas Priest sarà completato. È in fase di ristrutturazione, in questo momento, per iniziare a settembre. Di nuovo, mi scuso con tutti. Che Dio vi benedica. Vi voglio bene, Ozzy.
Per questo motivo è stato rinviato il concerto di Ozzy Osbourne in Italia dell’1 marzo, con grande rammarico dello stesso autore di Crazy Train che si manifesta addolorato e dispiaciuto anche con i Judas Priest, compagni di viaggio del “No more tours 2”.