Il testo di I ragazzi stanno bene dei Negrita porta un messaggio di speranza per tutti coloro che si sentono sopraffatti dalle difficoltà della vita.
Il gruppo toscano è quindi pronto a tornare sul palco del Teatro Ariston dopo il lungo tour che hanno tenuto nel 2018 in seguito al rilascio di Desert Yacht Club, nuovo album dal quale hanno estratto anche Scritto sulla pelle.
In vista della partecipazione al Festival di Sanremo, i Negrita hanno deciso per una raccolta nella quale hanno racchiuso alcuni dei maggiori successi di carriera ma anche tre inediti, tra cui il brano che porteranno in gara nella seconda edizione della kermesse condotta da Claudio Baglioni con Virginia Raffaele e Claudio Bisio.
Durante le feste natalizie, i Negrita sono stati protagonisti di una brutta disavventura che hanno testimoniato sui social e durante la quale hanno subito il furto di parte della loro strumentazione. Per fortuna, il tutto si è concluso nel migliore dei modi con il ritrovamento degli strumenti resa possibile dall’intervento delle forze dell’ordine che hanno recuperato la refurtiva.
All’esperienza al Festival di Sanremo seguirà il rilascio di una raccolta di successi che prenderà il posto dell’edizione espansa, che avrebbero potuto proporre dal momento che il loro ultimo album ha appena qualche mese di vita.
Qui di seguito, il testo di I ragazzi stanno bene dei Negrita al Festival di Sanremo 2019.
Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine
Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti
Per far pace con il mondo dei confini e passaporti
Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto
Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco
Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata
E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata
Ma non mi va
Di raccogliere i miei anni dalla cenere
Voglio un sogno da sognare e voglio ridere
Non mi vaNon ho tempo per brillare voglio esplodere
Ché la vita è una poesia di storie uniche
E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli
Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli
E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle
Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura
Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera
E di somigliare a quelli come me
Non mi va…Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare
Di dovermi accontentare
Sopra di noi la gravità
Di un cielo che non ha pietà
Pezzi di vita che non vuoi perdere
Giorni di festa e altri da lacrime
Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…