Quando i Beatles incontrarono Brian Epstein non avevano ancora il look e il portamento che un giorno li avrebbero resi un esempio di eleganza e sobrietà, tanto meno avevano il viso pulito dei bravi ragazzi e i modi posati e gentili che facevano impazzire le ragazze della Beatlemania. Epstein lavorava nel negozio di dischi del padre, il NEMS di Liverpool, ma si occupava di musica anche per un negozio del quartiere Whitechapel. Durante la sua attività di venditore si trovava spesso a deludere i clienti che chiedevano il 45 giri che i Fab Four avevano inciso in Germania.
Erano gli ultimi mesi del 1961 e Brian Epstein decise di incontrare personalmente quei quattro ragazzi così richiesti per procurarsi il disco direttamente dalla fonte. Al Cavern Club di Liverpool, quella sera, rimase folgorato dai quattro musicisti che vestivano con blue jeans e giubbotti di pelle. Il suo assistente Alistair Taylor lo stuzzicò con l’idea che sarebbe potuto diventare il loro manager. Epstein entrò nel loro camerino e li guardò negli occhi. Notò il loro sudore, i loro capelli scompigliati e la voce ancora calda nonostante lo show, e rimase impressionato dall’energia che si respirava in quella stanza. Le sue doti persuasive e la sua ottima dialettica fecero in modo che i Fab Four sentissero da subito una certa fiducia in lui, e il sì arrivò senza indugi: sarebbe diventato il loro manager.
Il 24 gennaio 1962, quindi, i Beatles incontrarono Brian Epstein e firmarono un contratto che li legava al nuovo manager per sei anni. Epstein, tuttavia, non firmò subito e lasciò il tempo necessario alla band per svincolarsi da eventuali obblighi. Quando il loro rapporto di lavoro divenne effettivo i Beatles si trasformarono: non più jeans e giubbotti di pelle ma giacche e cravatte, non più esibizioni adrenaliniche al limite del cardiopalma ma spettacoli sobri, non più cibo e bevande sul palco ma soltanto gli strumenti. In più, Brian Epstein suggerì alla band di inchinarsi per salutare il pubblico alla fine dei concerti.
Nei mesi successivi il manager riuscì a mettersi in contatto con la Parlophone, una piccola etichetta legata alla EMI. Il dirigente George Martin accolse la band per un’audizione e il riscontro fu positivo. Dal momento in cui i Beatles incontrarono Brian Epstein esplose la loro carriera, con un manager sempre più capace e attento al pubblico e alla band ma soprattutto un cambiamento radicale: il batterista Pete Best venne estromesso dal gruppo dopo il colloquio con la Parlophone, e al suo posto arrivò Ringo Starr.