Lo stagista inaspettato è finora l’ultimo film di Nancy Meyers, regista e sceneggiatrice cui si devono alcune delle più indovinate rom-com degli anni Duemila, come What Women Want e L’amore non va in vacanza. Stavolta la Meyers rimescola le carte e immagina una storia con la strana coppia Anne Hathaway e Robert De Niro.
De Niro è Ben Whittaker, vedovo settantenne in pensione con una vita, inutile girarci intorno, vuota e noiosa. Per cui quando vede un curioso annuncio di lavoro della start-up About the Fit, un e-commerce d’abbigliamento che cerca uno stagista anziano, si dà subito da fare. Confeziona come richiesto un video curriculum di presentazione praticamente perfetto. Ci mette i contenuti: una solida esperienza professionale, quarant’anni in un’azienda di elenchi telefonici. Le emozioni dolceamare: l’amore per la famiglia che non basta, i funerali e un mondo che va scomparendo. La chiusura ispirazionale: “Dicono che i musicisti si ritirano solo quando non sentono più la musica dentro di sé. Ebbene, c’è ancora tanta musica dentro di me”.
Il posto è suo. Lo assegnano nientemeno che al grande capo: Jules Ostin, giovane boss workaholic che in un anno e mezzo ha trasformato una start-up in un’impresa da 220 dipendenti. Per quanto il ruolo lo interpreti la Hathaway e si parli di un’azienda legata alla moda, Lo stagista inaspettato non è una versione rivista de Il diavolo veste Prada. Lì il memorabile boss Miranda Priestly di Meryl Streep era insopportabile, algida e terrorizzante. Jules invece, nonostante la fama di capo capriccioso, è una donna che vive l’enorme pressione del ruolo e la difficoltà di bilanciare vita professionale e privata – una famiglia in cui il marito ha accettato di restare a casa per occuparsi della figlia.
In mezzo alle sue insicurezze s’incunea l’affidabile Ben. Un uomo positivo e pragmatico, che ha come motto una frase di Mark Twain, “Non si sbaglia mai a fare la cosa giusta”, e che scolpisce piccole perle di buon senso che l’hanno aiutato a farsi strada nella vita, come “vestiti bene per fare colpo”.
Lo stagista inaspettato gioca sull’inevitabile confronto tra mondi agli antipodi. E sebbene la realtà contemporanea tanto del mondo del lavoro che delle relazioni affettive sia profondamente mutata, il film offre una prospettiva conciliante di giovani che rispettano gli anziani e sono desiderosi di apprendere qualcosa dalla loro matura saggezza.
Così fa anche Jules. Sulle prime sospettosa: “non so cavarmela con i vecchi!”. Poi conquistata da quest’uomo che l’affianca con discrezione, riuscendo a darle i giusti suggerimenti riguardo al lavoro – assumere o no un amministratore delegato che solleverebbe Jules dalle troppe incombenze, ma che inevitabilmente l’esautorerebbe di certe prerogative?” – e alla sfera familiare.
De Niro e Hathaway insieme funzionano, sebbene il film si preoccupi d’evitare qualunque ambiguità, ponendo da subito la loro relazione nell’ottica padre-figlia e inventandosi anche, a scanso di equivoci, un’affascinante massaggiatrice agée (Rene Russo) verso cui Ben possa direzionare i suoi non del tutto sopiti desideri.
In fondo si riesce persino ad accettare la storia de Lo stagista inaspettato, con le sue sottotrame e svolte accomodanti. E De Niro offre una prova più misurata rispetto a tanti film scombiccherati in cui ci siamo purtroppo abituati a vederlo negli ultimi vent’anni. Eppure è impossibile non chiedersi che cosa ci faccia esattamente in una pellicola simile. Ed è inevitabile anche domandarsi come sia possibile che un attore di tale grandezza sia del tutto inadatto a un genere che lambisce pericolosamente la sit-com, con gli interpreti che s’esibiscono in quel repertorio un po’ fasullo ma perfettamente codificato e funzionale di moine e faccette buffe.
Robert De Niro invece, che pure interpreta la parte di un uomo amabile ed empatico, mantiene per tutto Lo stagista inaspettato una specie di smorfia stampata sul volto. Dovrebbe avere un sorriso che comunichi calore umano, che ispiri fiducia. Invece gli esce fuori un ghigno stentato, che tradisce una certa impazienza e forse l’impaccio di chi deve immedesimarsi in un ruolo a cui non crede. La stessa cosa succede a noi spettatori. Che ci aspettiamo sempre affiori nello sguardo di Robert De Niro il lampo straniato dei Johnny Boy o Travis Bickle, tutti quei personaggi che stavano dal lato sbagliato delle vie di una New York che non assomigliava per nulla alle stradine infiocchettate della Brooklyn tutto zucchero e buoni sentimenti de Lo stagista inaspettato.
Lo stagista inaspettato (2015), di Nancy Meyers, con Anne Hathaway e Robert De Niro, stasera su Canale 5 alle 21.21.