72 anni fa nasceva David Bowie, l’uomo che prima di chiunque altro aveva trasformato il rock in una rappresentazione del costume, un’arte fatta di colori, immagini e suggestioni. La sua idea di rockstar non era quella di sedere su un trono per attirare a sé una folla in adorazione, bensì nasceva da una voglia di spontaneità. Prima dell’artista c’era l’uomo, e prima dell’uomo c’erano i bisogni dell’uomo, e il Duca Bianco aveva fatto della libertà di espressione e di ricerca la sua filosofia di vita. Per celebrare la sua nascita è stata lanciata un’app che consente di compiere un viaggio virtuale attraverso la sua arte.
La sua passione per lo spazio e per l’esuberanza gli fecero scrivere due pietre miliari come Life on Mars? e Space oddity, ma tra le sue creature più riuscite troviamo quell’impertinente Ziggy Stardust, uomo dell’Universo che vorrebbe salvare la Terra ma si lascia conquistare dal rock. Il glam-rock, i costumi di scena, la stravaganza e l’idea di scrivere testi che facessero da canovaccio a una storia più articolata da portare sul palco hanno fatto di David Bowie uno degli artisti più influenti, più geniali e più innovativi del secondo dopoguerra, e ancora oggi le più grandi rockstar continuano a rendergli omaggio, confessando di aver preso ispirazione dal Duca Bianco per creare la propria musica.
Da Marilyn Manson a Lady Gaga, ma anche Brian Molko dei Placebo e Boy George dei Culture Club devono a David Bowie le loro scelte stilistiche e le loro sperimentazioni. Perché sì, il Duca sperimentava nel nome della sua libertà creativa, dal pop di Space oddity al rock più deliberato di Rebel rebel, dall’elettronica di Little wonder alla dance di Let’s dance. Presentarsi in scena con i capelli colorati, il trucco e i piumaggi, gli abiti glitterati e i colori, le luci che trasformavano il palco in una navicella spaziale erano cose che nel rock, ancora, non esistevano. 72 anni fa nasceva David Bowie e si spegneva nel 2016, pochissimo tempo dopo aver pubblicato il suo ultimo album, “Blackstar”.
Era arrivato sulla Terra proprio come quello Ziggy Stardust tanto adorato dalle folle ma anche tanto odiato da lui, che vide sempre di più sfumare la linea di confine tra le due entità. Fu nel 1973, infatti, che decise di annunciare la fine di Ziggy Stardust durante un concerto all’Hammersmith Odeon. Anche nella sua libertà odiava sentirsi prigioniero, per questo respirava ogni giorno arte e correnti alle quali ispirarsi, dalla pop art di Andy Warhol ai Velvet Underground di Lou Reed, ma soprattutto rielaborava, faceva tesoro di tutto ciò che vedeva e sentiva e si nutriva di ispirazione.
72 anni fa nasceva David Bowie e già da vivo era destinato ad essere immortale: impossibile scordare i suoi occhi dal colore differente, la sua voce calda e la sua eleganza, ma soprattutto lo space rock di cui fu il primo artefice, insieme all’art-rock, riconoscimenti che mettono tutti nella condizione di dovergli qualcosa.