Già in produzione, Narcos Messico 2 proseguirà il racconto della lotta al cartello di Guadalajara entrando nel vivo della contrapposizione tra i narcotrafficanti e gli agenti della DEA, in un mare di collusioni che continuerà a rendere difficile fare giustizia.
Il racconto della prima stagione di Narcos Messico, prequel della saga colombiana dedicata a Pablo Escobar e al cartello di Cali, ha mostrato infatti le origini del narcotraffico messicano con la costruzione del cartello di Guadalajara ad opera di Miguel Angel Felix Gallardo, culminando nell’omicidio dell’agente della DEA Kiki Camarena dopo indicibili torture da parte dei sicari del boss e dei suoi complici politici.
Il finale di Narcos Messico culmina nell’arrivo di nuovi uomini, una task force della DEA che ha il compito di assicurare alla giustizia tutti i responsabili dell’omicidio dell’agente dell’agenzia antidroga americana, con la cosiddetta Operazione Leyenda.
Narcos Messico 2 ripartirà da quel punto, ovvero dal ritorno di Gallardo alla guida del suo clan dopo l’ennesima corruzione di membri della polizia messicana che avrebbero dovuto arrestarlo (ma nella realtà “lo Smilzo” non ha mai rischiato tanto) e la DEA che finalmente prende consapevolezza del suo ruolo riuscendo ad ottenere le risorse necessarie ad agire sul campo.
Lo ha confermato uno dei consulenti degli sceneggiatori di Narcos Messico, l’ex agente ora in pensione James Kuykendall (nella serie è interpretato da Matt Letscher), che era in carica quando Camarena fu ucciso nel 1985 e fu tra i testimoni dei processi sul suo omicidio. A presentarlo agli showrunner di Narcos è stato Javier Pena, l’agente della DEA in pensione che è stato consulente per le prime tre stagioni di Narcos (interpretato da Pedro Pascal).
La sua esperienza è stata preziosa per ricostruire i fatti avvenuti tra il 1980 e il 1985 in Narcos Messico. Intervistato da The Hollywood Reporter sul suo apporto alla serie, Kuykendall ha descritto così il suo contributo.
L’idea che tutto ciò sia accaduto davvero mi ha fatto impazzire e lo fa ancora oggi. Volevo che il racconto fosse il più preciso possibile, e sapevo che si sarebbero presi molte libertà. Ero particolarmente ansioso di ritrarre gli agenti della DEA in modo rispettoso, e questo lo hanno fatto. Volevo anche che fosse molto ovvio che la corruzione nel governo messicano creava l’atmosfera che consentiva che avvenissero i crimini dei narcotrafficanti. Quello di Camarena è stato il rapimento e l’omicidio di un funzionario americano che operava in Messico, sotto la protezione ufficiale messicana, ed è successo con la collusione di funzionari messicani a tutti i livelli del governo. Insieme al governo messicano che era imbarazzato dalla propria collusione e complicità, anche la DEA era imbarazzata, perché noi non eravamo stati negligenti nel riferire la posizione dominante dei narcotrafficanti in quella zona del Messico. Avevamo riferito per un periodo di tempo molto lungo il pericolo che gli agenti stavano affrontando, le minacce e le istanze molto evidenti di reazioni fisiche contro di noi. In seguito, la DEA ha adottato un approccio completamente diverso su tutto.
Il rapimento e il successivo omicidio di Camarena, e con lui quello del pilota della DEA Alfredo Zavala, hanno fatto dunque da spartiacque nella storia della lotta ai narcos messicani. L’operazione Leyenda, che sarà al centro di Narcos Messico 2, è iniziata proprio in quel momento. Il personaggio di Walt Breslin (interpretato da Scoot McNairy) che appare solo nelle ultime due scene del finale di stagione e si rivela essere la voce narrante della serie, sarà il nuovo volto della DEA a Guadalajara, ma a quanto pare non esiste nella realtà, o meglio per la prima volta sarà una fusione fittizia tra varie figure di agenti tra coloro che sono stati incaricati di condurre le indagini in Messico, spiega Kuykendall.
Non riesco a pensare a nessuno come lui, un cowboy selvaggio che corre in Messico per iniziare a catturare le persone. Quando furono trovati i corpi, c’erano agenti nel quartier generale della DEA che erano stati assegnati agli investigatori dell’operazione Leyenda e c’era un agente che ne era il capo. Nel periodo in cui operò, compreso il processo, c’erano probabilmente quattro o cinque agenti in carica, e lui aveva agenti per l’Operazione Leyenda a Washington, DC, San Diego e Los Angeles.
Per Kuykendall, dopo una vita nella DEA, l’importanza di raccontare questa saga attraverso uno spettacolo molto popolare come Narcos è quella di contribuire ad una presa di coscienza collettiva del fenomeno.
Speriamo che possa mettere in imbarazzo il governo messicano e che il popolo messicano eserciti una certa influenza, per quanto possibile, per cambiare le cose.