Con Michael Weatherly accusato di molestie sul set di Bull, la decisione della CBS sul rinnovo della serie si fa certamente più difficile.
Non è la prima volta che un’emittente si ritrova di fronte alla scelta sul futuro di una sua produzione travolta dallo scandalo delle molestie sessuali: basti pensare alla criticatissima decisione di Netflix di licenziare Kevin Spacey dopo le tante accuse che lo hanno travolto e di concludere House of Cards inscenando la morte del suo personaggio, o a E! Online che ha chiuso The Royals dopo le rivelazioni sui comportamenti sessualmente molesti del creatore Mark Schwahn (sia sul set della serie sulla fittizia famiglia reale inglesi che su quello del suo lavoro più celebre, One Tree Hill), addirittura lasciando la quarta stagione con un finale aperto e senza senso.
Ora anche il procedural con protagonista l’ex Tony DiNozzo di NCIS, che ha debuttato due anni fa con discreto successo di pubblico fino ad essere rinnovato per una seconda e terza stagione, non se la passa certamente bene in termini di immagine: dopo la rivelazione del New York Times che la CBS ha pagato all’attrice di Bull Eliza Dushku una buonuscita di 9,5 milioni per evitare che denunciasse le molestie subite sul set, è inevitabile chiedersi se la serie sarà rinnovata o meno e quanto peserà sulla decisione di CBS questo sgradevole episodio.
Secondo quanto rivelato dal NYT, la Dushku ha subito le molestie verbali a sfondo sessuale del collega, che ha fatto sgradevoli battute davanti al resto del cast e alla troupe parlando di sesso a tre ed altre volgarità riferendosi alla collega.
Weatherly, che ha ammesso le sue colpe, ha incassato l’appoggio delle ex co-star di NCIS Pauley Perrette e Sasha Alexander, che lo hanno difeso parlando di una persone di grande gentilezza e umanità, ma è stato comunque travolto dalle polemiche e ha dovuto rilasciare un comunicato di scuse per la sua cattiva condotta, apparso anch’esso sulle pagine del New York Times. Weatherly ha ridotto tutto alla goliardia da set, scusandosi per i suoi eccessi.
Durante la registrazione del nostro spettacolo, ho fatto alcune battute che deridevano alcune righe nella sceneggiatura. Quando Eliza mi ha detto che non era a suo agio con le mie parole e il mio tentativo di fare umorismo, ero mortificato per averla offesa e subito mi sono scusato. Dopo aver riflettuto ulteriormente su questo, comprendo meglio che ciò che ho detto non è stato né divertente né appropriato e mi dispiace e rimpiango il dolore che questo ha causato ad Eliza.
L’attore ha aggiunto che non ha alcun controllo sulle decisioni in merito al cast della serie e di non aver mai interferito con chicchessia “per quanto riguarda l’assunzione o licenziamento di qualcuno“, respingendo ogni responsabilità sull’allontanamento della collega a fronte di una cospicua somma di denaro.
Ma intanto i dubbi sul futuro di Bull restano. Non tanto e non solo per lo scandalo molestie che ha colpito Weatherly, il cui mea culpa pubblico in altre circostanze potrebbe essere considerato anche sufficiente per archiviare il caso, piuttosto perché CBS ha dimostrato di aver risolto il problema nel peggiore dei modi, pagando un’attrice perché tacesse e si facesse da parte. Una toppa peggiore del buco. Ma c’è ancora un’altra variabile da considerare ed è forse quella che si rivelerà decisiva, perché nell’industria dell’intrattenimento a comandare restano i numeri. E i risultati parlano di un evidente calo di ascolti della terza stagione rispetto alla seconda.
La precedente stagione di Bull ha registrato una media di 1,19 di rating nella fascia demografica di 18-49 anni e una media di pubblico di 10,618 milioni di telespettatori, mentre quella attualmente in corso, la cui prima parte si è conclusa ad ottobre prima della tradizionale pausa invernale, è in perdita del 30% su entrambi i fronti, con una media di 6.795 milioni di spettatori e un punteggio di 0.80 nella fascia di pubblico di riferimento.
CBS non ha ancora preso alcuna decisione sul suo rinnovo, ma è chiaro che la combinazione tra scandalo molestie e ascolti in calo di un terzo rispetto al risultato complessivo della scorsa stagione non depongono a favore. Ci si aggiunga che da più parti piovono richieste di licenziamento per Weatherly: il gruppo femminista Ultraviolet ha chiesto il suo allontanamento alla CBS per “inviare un chiaro esempio che le molestie sessuali e gli abusi non saranno tollerati da nessuno della rete – inclusi amministratori delegati e attori famosi“. Il riferimento, chiaramente, è all’altro caso che sta scuotendo CBS in questi giorni, quello di Les Moonves: il potente CEO dell’emittente non riceverà alcuna indennità di buonuscita sulla scia delle accuse di cattiva condotta sessuale che lo hanno travolto, come ha annunciato il Consiglio di amministrazione della rete al termine di un’indagine aziendale che ha accertato la sua colpevolezza.
Intanto Bull tornerà in onda con la seconda parte della terza stagione il 14 gennaio 2019 su CBS e questo, per ora, non sembra essere in dubbio.