In vista dei concerti di Vasco Rossi a Milano nel 2019 c’è una frangia di fan storici che non perde la speranza di rivedere il rocker circondato sul palco dai musicisti che l’hanno accompagnato per gran parte dei suoi quarant’anni di carriera.
Grande escluso dal trionfale tour negli stadi della scorsa estate che toccò le città di Lignano, Torino, Padova, Roma, Bari e Messina ma non Milano, Vasco Rossi si esibirà a San Siro l’1, 2, 6, 7, 11 e 12 giugno e insieme al concerto di Cagliari non ancora annunciato si tratta delle uniche date previste per il VascoNonStop Live 2019.
A maggior ragione, dunque, questa residency milanese, oltre a rappresentare l’ennesimo traguardo con cui il rocker supera ancora una volta il suo stesso record personale di concerti in uno stadio nell’ambito di un solo tour, ha per il pubblico l’aura del grande evento storico, sulla scia di quello con cui – di fronte a 225mila persone – è stato celebrato il quarantennale di carriera a Modena.
Ora che il rock del Blasco torna nel tempio della musica italiana, la nostalgia si fa sentire per diversi affezionati della prima ora, ma anche per coloro che hanno scoperto la musica di Vasco Rossi sul finire del secolo scorso.
E così, i gruppi e le pagine Facebook Siamo solo noi e I Vaschisti dedicati al Blasco, hanno espresso il loro desiderio di ritrovare su quel palco storico i musicisti che per anni sono stati al fianco dell’artista contribuendo a farlo entrare nella storia coi suoi concerti. Ovviamente i nomi sono quelli dei chitarristi Maurizio Solieri e Andrea Braido, invitati dal Blasco a Modena Park per una parentesi dello show, ma anche la corista storica Clara Moroni, sostituita dalla polistrumentista Beatrice Antolini nello scorso tour.
Braido è stato il chitarrista di Vasco dal 1989, anno del Liberi liberi Tour, fino al 1995, mentre più intensa è la storia di Solieri che ha collaborato col rocker per più di trent’anni a partire dalla fine degli anni Settanta, partecipando come musicista a quasi tutti gli album del cantante e componendo anche alcune musiche con lui, come la celebre melodia di Canzone. Tra alti e bassi, allontanamenti e riappacificazioni, il legame è proseguito fino al 2014, quando Vasco ha deciso di non riconvocare Solieri per il suo tour, con strascico di polemiche e malcontenti, ma spiegando di non avere nulla di personale contro il chitarrista e di essere spinto dalla volontà di cercare un suono di chitarra più metal e contemporaneo rispetto ai pur riconoscibili riff anni Ottanta di Solieri. Una ragione artistica, dunque, quella alla base della fine della collaborazione: al suo posto è arrivato Vince Pastano, chitarrista e produttore pugliese che ha conquistato la fiducia di Vasco Rossi e del compianto Guido Elmi fino a diventare, dal tour 2018, anche produttore artistico del VascoNonStopLive.
Clara Moroni, invece, è diventata la corista del Blasco nel 1995: proprio lui l’ha soprannominata la Ferrari del rock, ma dopo Modena Park è stata sostituita dalla talentuosa Beatrice Antolini, che suona anche un gran numero di strumenti oltre a curare i cori.
Volti, voci e musicisti che sono rimasti nel cuore del pubblico del rocker e oggi, in occasione del ritorno a San Siro, una parte di quel pubblico ne chiede a gran voce il ritorno.
Questa la richiesta che le fanbase Siamo solo noi e I vaschisti hanno avanzato al loro idolo con un comunicato, nella speranza che la residency milanese porti con sé un tuffo nella storia del rock del Komandante.
Per un vaschista, il tempio del rock rappresenta la storia, dove tutto ebbe inizio. La mente per noi fans, della prima ora, ci proietta al Vasco di Fronte del Palco. Dove non esistevano prati gold, barriere e il costo del biglietto era per tutti uguale. Non c’erano i selfie, per emozionarci usavamo gli accendini. Vasco aveva i capelli lunghi e saliva sul palco arrabbiatissimo con il giubbotto di pelle nera. O il Rock sotto l’assedio (7 e 8 maggio 1995). Dove Sullo Stadio Meazza soffiano i venti di guerra della vicina Jugoslavia, così Vasco ospita sul palco i Sikter e i Sarajevo Festival Ensemble, due gruppi musicali di diverse etnie fatti giungere clandestinamente da Sarajevo con l’aiuto del fotoreporter Massimo Sciacca e dell’organizzatore Enrico Rovelli. Per i fans nati negli anni ‘90 andare a Milano significa Vasco a S. Siro 2003; un Kom che sul palco provocava con la maglietta per la legalizzazione delle droghe leggere. Insomma, la città della Madonnina ci ha fatto sempre sognare. Per noi fans del Kom è una data unica, resterà nelle storia. Proprio perché il tour 2019 resterà ancora nella storia dei seguaci di VR, vogliamo che sul palco a suonare ci sarà chi la storia di Vasco l’ha fatta. Per questo motivo, come pagine fans di Vasco – Siamo solo noi e i Vaschisti – chiediamo al kom di richiamare sul palco di Milano Solieri, Braido e la Ferrari del rock, Clara Moroni. Semplicemente perché Pastano e Antolini non fanno parte della storia di VASCO. A SAN SIRO “La storia è una guerra contro il tempo, in quanto chiama a nuova vita fatti ed eroi del passato”.