Quando la rete Iliad Italia sarà pienamente autonoma e dunque le SIM del quarto operatore italiano non dovranno più fare affidamento sugli accordi di ran sharing con Wind e Tre, subendo non pochi malfunzionamenti e problemi? La domanda serpeggia soprattutto tra gli early adopter dell’offerta del gestore che, già a fine maggio, hanno abbandonato magari Vodafone, Tim e la stessa Wind Tre per il nuovo vettore. Chi si aspetta ancora oggi un repentino raggiungimento dell’indipendenza dell’ultimo arrivato, resterà del tutto deluso dalle ultime dichiarazioni dell’AD Benedetto Levi.
Come sottolineato sul sito UniversoFree.it, nell’edizione cartacea del Corriere del Mezzogiorno di ieri 10 dicembre, è comparsa un’intervista esclusiva proprio all’Amministratore Delegato Benedetto Levi in cui, tra le altre cose, si è affrontato anche il discorso rete Iliad Italia. Ebbene il responsabile ha parlato di macchina in moto per giungere all’autonomia nella copertura del territorio nazionale ma di obiettivo raggiungibile non nel brave periodo. Nello specifico, si è fatto riferimento ad un ufficio presente al noto centro direzionale di Napoli, preposto proprio alla pianificazione degli interventi per l’autonomia infrastrutturale ma di risultati tangibili solo “nei prossimi anni”.
Benedetto Levi dunque non ha fornito alcuna data di scadenza per il raggiungimento di una rete unica proprietaria e probabilmente il mancato approfondimento della questione nasce pure da un fatto innegabile: come pure raccontato sulle nostre pagine, l’installazione di nuovi impianti lungo la penisola è ora e più che mai ostacolata da associazioni ambientaliste e pubbliche amministrazioni, come nei casi di Venezia e Macerata. La strada che porta alla mappatura autonoma di ogni regione è dunque costellata di non pochi ostacoli.
La rete Iliad Italia proprietaria non sarà per nulla imminente questo è certo ma sempre Levi, almeno nell’intervista specifica, afferma che per la tecnologia 5G, il futuro ai clienti del vettore è assicurato, con i lotti di 10 Mhz nella banda dei 700 Mhz Fdd e di 20o Mhz in quella da 3.700 Mhz acquistati nell’ultima asta promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico in settembre. Staremo dunque a vedere come proseguiranno i lavori anche in tal senso.