“Duvudubà”, ecco il titolo scelto per una splendida raccolta in 3 vinili che raccoglie i più rappresentativi brani di Lucio Dalla, rimasterizzati.
All’interno anche un sottile ma significativo libro pieno di racconti, testimonianze, foto e informazioni sulle canzoni contenute nella raccolta.
Dopo aver fatto l’unboxing della confezione, ho scelto di far scendere il needle (la puntina) su “Henna”. Sono legato a quella canzone, che peraltro Dalla mi confessava fosse forse la sua preferita, perché insieme facemmo un esperimento rivoluzionario.
Lucio la scrisse mentre era ormeggiato in barca e sulle sue teste passavano aerei che andavano a bombardare nella guerra della ex-Jugoslavia. Quando uscì quell’album, il brano non ebbe il successo che Lucio sperava. Un sabato pomeriggio, 8 gennaio 1994, mi telefonò:
“Red, lo sai che ti voglio bene vero? (iniziava o finiva sempre così le sue telefonate”
– Sì Lucio, lo so. Ma non importa che tu me lo dica tutte le volte”
“Senti, tu stasera fai il Roxy Bar. Se io venissi a trovarti, faresti ascoltare “Henna” dal CD, con le luci tutte spente?”
– Certo Lucio.
“Va bene, ci vediamo stasera”
Non dissi nulla con nessuno. In quel Roxy Bar tra gli ospiti c’erano anche Jovanotti e Claudio Cecchetto. Improvvisamente sentimmo dell’agitazione nel backstage. Era arrivato Lucio, con un poncho bianco e nero e un cappello da ferroviere. Io finsi la sorpresa. Lui mi diede il CD che aveva appena estratto dal suo lettore della macchina, così, senza copertina. Mi chiese di suonarlo al buio. Io lanciai la pubblicità per preparare il tutto. Andai con Lucio in regia. Venne anche Jovanotti, curioso come sempre è stato. Chiesi al regista di abbassare tutte le luci, ma non era abbastanza. C’erano jukebox e altre lucette che lasciavano intravedere lo studio. Così chiesi proprio di andare a nero con la manopola. Il regista mi guardò stralunato, a metà tra l’arrabbiato e l’implorante. Non puoi chiedere a un regista televisivo di mandare una parte del programma tutto nero. Ma io fui inflessibile.
Quando tornammo in onda dopo la pubblicità, Lucio spiegò che il testo di “Henna” era così forte e importante che andava ascoltato al buio. Inserii il CD, lo schermo divenne nero e si sentirono le prime parole:
“Adesso basta sangue ma non vedi
Non stiamo nemmeno più in piedi, un po’ di pietà…”
Sentite così, senza la distrazione delle immagini, fecero un rumore assordante.
Il giorno dopo tutti i giornali scrivevano di questo esperimento dove la televisione veniva annullata per diventare radio. Persino Liberation in Francia raccontò questa storia, esaltandola. Non solo, Lucio volle che quello diventasse il videoclip ufficiale della canzone. Così, VideoMusic trasmise “Henna” con uno schermo nero e solo il logo Roxy Bar in basso a destra. Naturalmente MTV si rifiutò di passarlo.
Lucio è stato sempre orgoglioso di questa cosa, ma soprattutto della sua canzone, anche se allora non fu capita.
Purtroppo “Henna” è attuale ancora oggi.
Ci sono due momenti magici nel testo, quando Lucio canta:
“Io credo che il dolore… è il dolore che ci cambierà”
e ancora:
“Io credo che l’amore… è l’amore che ci salverà”.
Una gravissima pecca di questa confezione in vinile è che contiene solo 28 canzoni, mentre nel cofanetto CD ce ne sono ben 70. Inoltre non è stata inserito l’inedito “Starter”.
Ecco comunque la lista delle canzoni contenute in questo triplo vinile:
Come è profondo il mare
Quale allegria
Anna e Marco
Tango
Cosa sarà
4/3/1943
Disperato erotico stomp
Nuvolari
Milano
Notte
Balla balla ballerino
La sera dei miracoli
Mambo
Futura
L’anno che verrà
L’ultima luna
Stella di mare
Cara
Caruso
Attenti al lupo
Se io fossi un angelo
Washington
Lunedì cinema
Piazza Grande
Canzone
Tu non mi basti mai
Henna
Le rondini
… Io conservo ancora tra i miei cimeli quel CD che Lucio aveva tolto dal lettore della sua macchina e me l’aveva dato per dar sentire “Henna”