Sin dal suo primo annuncio si era capito che Red Dead Redemption 2 sarebbe stato un gioco assolutamente fuori dal comune. Non di certo per il nome del team al lavoro sul progetto, quel Rockstar da sempre fucina di progetti dall’ampissimo respiro, ma per le ambizioni che lo stesso team di sviluppo non ha mancato di ostentare nel corso dei mesi. Non per nulla Red Dead Redemption 2 è finito per divenire il primo titolo in assoluto a necessitare di ben due Blu-Ray Disc differenti per essere contenuto. E di contenimento è anche errato parlare, dal momento che il nuovo capitolo della serie western è assolutamente straripante in ogni sua forma, e promette fin dai primi minuti di gioco di deliziare i palati videoludici più differenti, dagli smaliziati gamer stagionati ai giocatori di primo pelo.
Non è un paese per ragazzacci
Red Dead Redemption 2 prende il via nel 1899: la fase del “Selvaggio West” è ormai alla conclusione, con le bande di manigoldi che sono braccate in tutto il territorio degli Stati Uniti, e con le scorribande che sono ridotte al minimo dalla presenza sempre più importante di agenti Pinkerton in giro per il paese. Una situazione non proprio florida per la banda in cui “milita” Arthur Morgan, protagonista di questo nuovo capitolo della serie Rockstar, che assieme alla sua carovana – capitanata da Dutch Van Der Linde – si ritrova a girare in lungo e in largo, in perenne fuga, le infinite distese di terra dell’allora (ancora parzialmente) vergine America. Una situazione sempre in continuo divenire quella che gli sviluppatori hanno predisposto per i propri affezionati giocatori, con Arthur che potrà prender parte a numerosissime attività in lungo e in largo per il mondo di gioco. Ad affiancare le missioni principali – che da sole richiederanno un numero di ore assolutamente considerevole – troveranno come consuetudine le quest secondarie, ognuna delle quali sarà accettabile o rifiutabile a propria completa discrezione. Chiaramente portare a compimento determinate tipologie di compiti garantirà introiti sempre maggiori, utili a migliorare tanto il proprio armamentario e vestiario, quanto la cavalcatura e le risorse a disposizione del proprio accampamento. Un campo base che a tutti gli effetti fungerà da centro nevralgico delle operazioni, e in cui il protagonista dell’avventura potrà disporre di numerosi comfort tra i quali annoveriamo un comodo giaciglio, cibo sempre pronto sul fuoco e ricarica delle munizioni e delle provviste, siano essere mediche che di semplice cibo. Elemento fondamentale di questo secondo capitolo ufficiale della serie è la presenza di una barra della moralità: ad ogni azione corrisponderà una reazione (che non sarà solo legale, ma anche economica, ndr) con gli abitanti delle varie città che reagiranno attivamente ai comportamenti di Arthur, con i prezzi che scenderanno o saliranno a seconda delle buone gesta compiute. Ovviamente non sarà sempre possibile rigare dritto, ma in questo caso non bisognerà preoccuparsi troppo, dal momento che il sistema di bonus/malus non sarà eccessivamente punitivo, con la succitata barra che crescerà e decrescerà in maniera molto graduale.
Piombo caldo per tutti!
Protagonista indiscusso in un videogioco in salsa western non poteva che essere il gun system: in Red Dead Redemption 2 nulla è stato lasciato al caso, con gli utenti che potranno contare su una varietà di sputafuoco decisamente elevata tanto per morfologia che per caratteristiche delle armi stesse. Tra i revolver e i fucili presenti si noteranno infatti differenze rilevanti e che avranno un peso specifico nel corso dei combattimenti, con tempi di ricarica e rateo di fuoco che sono stati calcolati per rendere gli scontri serrati ma al contempo assolutamente realistici. A fare il paio con tutto ciò ci pensano poi scenari che rispondono in maniera verosimile alle sollecitazioni del piombo volante, con pezzi di legno che saltano impietosi e coperture che dopo un breve lasso di tempo finiscono per divenire inservibili, lasciando quindi i personaggi alla mercè della pioggia di proiettili. Il sistema di mira risulta essere fermamente user friendly, dal momento che permette l’aggancio degli obbiettivi in maniera totalmente autonoma nel momento in cui questi entreranno nel “campo visivo” dell’arma, alla stregua di quanto avveniva già nel predecessore. Non si tratterà di un sistema infallibile, dal momento che il rinculo delle armi e le sollecitazioni ricevute dal giocatore (magari mentre si è a cavallo) potrebbero portare a sparare colpi al vento, ma con un’abile gestione della mira, unitamente a un uso oculato del Dead Eye (l’abilità che permette di entrare in una sorta di modalità super concentrata che rallenta tutto quello che si muove e permette si mettere a segno colpi dalla precisione estrema, ndr), nulla risulterà impossibile per mister Morgan.
Vogliatevi bene
Non di sole sparatorie vivono però i giocatori di Red Dead Redemption 2: in questa nuova iterazione della saga di Rockstar infatti tanta attenzione è stata riposta nella cura del personaggio principale e della propria cavalcatura. Dimenticate di correre a perdifiato per chilometri e chilometri: Arthur Morgan (così come le diverse cavalcature) disporrà di una barra della salute e di una della stamina, entrambe da tenere costantemente sotto monitoraggio per evitare di finire la benzina nel momento clou di una missione. Nulla di esageratamente complicato ovviamente, dal momento che basterà semplicemente fare uso dei numerosi oggetti o cibarie per ripristinare il tutto e riportare i parametri a livelli accettabili, mentre una bella dormita non potrà che avere effetti rinvigorenti. La cura dell’aspetto sarà altresì importante, con la capigliatura e la barba del protagonista che subiranno cambi in tempo reale col passare del tempo: si potrà quindi scegliere di mantenere un aspetto trasandato oppure investire una modestissima quantità di denaro per curare il proprio aspetto esteriore e presentarsi al meglio all’interno del mondo di Red Dead Redemption 2. Importanti anche le attività collaterali presenti nel gioco, che metteranno Arthur a confronto con altri NPC (personaggi controllati dall’IA, ndr) in impegni di tipo ricreativo, dal Poker al Gioco delle Cinque Dita: piccole variazioni dal tema che donano al titolo una profondità e una contestualizzazione sempre maggiore. Non mancano poi i più grandi clichè del genere, dai duelli a là Mezzogiorno di Fuoco passando per le cacce agli animali in sella alla propria cavalcatura, con gli oggetti recuperati che possono tanto essere usati per il crafting quanto essere rivenduti per accumulare pecunia sonante.
Vivere il sogno americano!
Un mondo di gioco assolutamente sterminato quello allestito da Rockstar, che mette gli utenti di fronte ai panorami più disparati. Dalle cittadine brulicanti di vita ai sobborghi rurali non adatti ai damerini di città, passando per distese desertiche chilometriche da affrontare rigidamente in sella al proprio destriero: tante le location che sarà possibile esplorare nel corso dell’avventura di Red Dead Redemption 2. Ogni città avrà poi il proprio personalissimo livello di tolleranza nei confronti di Arthur Morgan, con le taglie che si differenzieranno quindi regione per regione. L’essere ricercato vivo o morto in una non influirà quindi sugli atteggiamenti della legge negli altri, con il proprio debito che potrà essere ripagato nei confronti della società attraverso l’esborso di conio sonante presso una delle stazioni postali disseminate per la mappa. Una cura certosina è stata riposta dagli addetti ai lavori in ogni singolo aspetto della produzione, con Red Dead Redemption 2 che finisce in brevissimo tempo per divenire un vero e proprio spettacolo per gli occhi. Il tempo dinamico (unitamente al meteo dinamico), con lo scorrere incessante delle lancette, permetterà di cavalcare dall’alba al tramonto senza quasi che si senta l’esigenza di staccare gli occhi dallo schermo. I panorami rubano l’attenzione, con scorci che in più di un’occasione risultano essere tanto suggestivi quanto evocativi, trasportando l’utente in un mondo che ormai vive solo nei libri di storia (e nei videogiochi, ndr).
Un comparto grafico che è supportato meravigliosamente da quello audio, con il doppiaggio in lingua inglese finemente curato, e con gli effetti acustici che mirano alla perfezione. Dallo scricchiolio delle assi degli interni di un saloon al rumore degli zoccoli dei cavalli che calpestano diverse superfici (riproducendo suoni differenti) finendo al riverbero sempre diverso dei colpi esplosi con le armi, a seconda dello spazio in cui ci si trova, nulla è stato lasciato al caso dai ragazzi di Rockstar, che hanno evidenziato una cura maniacale per ogni singolo aspetto della produzione.
Conclusioni
Non sorprende quindi che Red Dead Redemption 2 riesca ad ottenere la perfezione in sede di giudizio. Non perchè si tratti di un titolo perfetto (alcune magagne tecniche sono state scovate nel corso della nostra prova), ma perchè ha il coraggio di osare e mettere tantissima carne di qualità sul fuoco. L’aggiunta nelle prossime settimane della modalità online non potrà che rendere la pietanza cotta da Rockstar ancora più appetitosa, un piatto che fino a quel momento continueremo a gustarci un boccone alla volta.
Pro
- Tantissime attività cui prender parte
- Cura maniacale per i dettagli
- Storia dalla durata generosissima
Contro
- Non scherziamo: volevate davvero qualche contro?