Alta Quota è l’ultimo album di Germano Seggio, chitarrista e compositore, pubblicato il 9 novembre. L’artista, dopo un’esperienza particolare di vita, un incidente che lo ha privato per alcuni anni della mobilità, ha passato del tempo sulle Dolomiti ed è lì che è nato il progetto Alta Quota. Nove tracce strumentali dedicate a un posto in cui ha girato anche il video dell’omonimo singolo pubblicato lo scorso ottobre.
Un siciliano che dedica un album all’estremo nord…
Io lo adoro. Ho trovato anche molta gente del nord che adora il sud. Forse bisogna sfatare alcuni miti, perché secondo me la gente sta iniziando a guardare al di là del proprio naso e capisce che il bello è bello e non può essere nascosto. Le Dolomiti sono il paradiso in terra così come il mare siciliano.
Dopo l’incidente è cambiata la sua concezione della vita?
Sì. Sembrano luoghi comuni, ma è una verità assoluta. Prima non valutavo i segni che la vita giornalmente ti da’. Oggi ogni segno lo valuto.
Io dovevo avere questo incidente. Ho passato cinque anni senza poter camminare e la musica era con me. Sempre. Anche in ospedale avevo una chitarrina e suonavo. Stavo molto male, ma è la realtà.
Quando ti ritrovi a riconquistare la vita non te la puoi giocare male e devi giocare al meglio. Ho cambiato il modo di vivere. Ho abbandonato la città il più possibile, andando verso montagne, nello specifico le Dolomiti.
Nel booklet non ci sono testi perché è un album strumentale, ma c’è una frase su Dio. Qual è il suo rapporto con Dio? È cambiato dopo la sua esperienza?
Prima dell’incidente non ero molto credente e non lo sono neanche ora, però devo riconoscere che il mio percorso è stato dettato da qualcosa di superiore, che non posso dire essere Dio o qualcun altro, però qualcosa di superiore. Un’entità superiore che io devo tenere in considerazione perché io la sento, la tocco con mano.
Io sono stato guidato e sono arrivato in questo unico posto in cui potessero curarmi.
I brani sono nati sulle Dolomiti?
Tutti i brani hanno il tema principale, le armonie e le sonorità che vengono da lì.
Il mood e l’ambientazione sonore sono nate lì, poi a casa le ho ovviamente registrate per praticità.
Ha mai pensato di scrivere dei testi da abbinare alla musica o di lavorare con altri autori?
Sono uno che sa cosa è in grado di fare e cosa non è in grado di fare. Io non sono in grado di scrivere un testo, o almeno oggi non lo sono. Poi credo che il songwriting debba avere una scuola, a meno che uno sia un genio.
Jimi Hendrix non ha studiato la chitarra, ma era un genio. È nato così. Io non sono un genio.
La scrittura creativa studiata a tavolino porta a dei testi che la gente poi percepisce essere studiati studiati a tavolino, quindi qual è il motivo per cui io debba farlo?
Poi lì c’è tanto materiale, quindi se arrivasse un Mengoni o un Vasco a dirmi “Questo pezzo mi piace un sacco”, direi “Scrivi un testo”.
Da musicista ha condiviso il palco con molti artisti noti. Quali sono i progetti futuri?
Mi piace collocare la musica negli spazi giusti, dove c’è gente preparata che è lì per ascoltare. L’idea è quella di collocare concerti in quei posti in cui la musica è nata. Andare a suonare nel localino per fare cachet non è nei piani.
Il videoclip ufficiale di Alta Quota, singolo di Germano Seggio, girato sulle Dolomiti.