Perché la pubblicità su WhatsApp non dovrebbe infastidirci, almeno in un primo momento

Gli annunci saranno presto realtà ma non dovrebbero essere molto invasivi

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Non è più una voce di corridoio, la pubblicità su WhatsApp arriverà e pure ben presto, ossia ad inizo 2019. La conferma degli annunci all’interno dell’applicazione di messaggistica è giunta da più fonti, non da ultimo anche dal country director di Facebook Italia Luca Colombo il quale nelle ultime ore, a margine dell’Ey Digital Summit organizzato a Capri, ha parlato pure della futura implementazione.

Nonostante le promesse disattese di non inserire mai pubblicità su WhatsApp, la forte tentazione di monetizzare un servizio molto utilizzato e non più a pagamento da tanto tempo, è stata fortissima. Tuttavia, c’è pure da dire che le modalità di introduzione degli annunci promozionali dovrebbe, almeno in una prima fase iniziale, non essere affatto invasiva (anzi possiamo dire pure molto discreta.

Per la cronaca: nessuna banner pubblicitario comparirà in chat mentre si discute con un amico o collega e neanche mentre si è all’interno di una conversazione di gruppo. Il concetto è stato ribadito da parte dei vertici del servizio di comunicazione. Piuttosto, gli spot di aziende e professionisti dovrebbero comparire esclusivamente all’interno degli stati dei profili. Come su Instagram, le famose storie possono veicolare messaggi commerciali con annessi link ad una pagina di atterraggio (magari adibita alla vendita), lo stesso discorso dovrebbe riguardare proprio gli stati dei profili.

Sembra dunque ovvio come la pubblicità su WhatsApp possa essere non di tipo “push” e dunque invasiva in chat, ma saranno gli stessi utilizzatori del servizio (magari incuriositi dalle novità relative a profili noti) a verificare eventuali promozioni/offerte e proposte di varia natura presenti negli stati dei contatti con vocazione business. Queste le informazioni ora a nostra disposizione, in attesa che vengano dettagliate tutte le probabili  modalità di comunicazione commerciale. Magari (sempre in un primo momento) non si andrà oltre  ma il futuro potrebbe riservarci anche selle “sgradite sorprese”.