Come in ogni mese di settembre tanta era l’attesa per la demo di FIFA 19, il nuovo capitolo stagionale del simulatore calcistico targato Electronic Arts che, puntuale come un orologio svizzero, arriva sulla scena allo scoccare della seconda settimana del mese di settembre. Immancabilmente elevate sono le aspettative di una community assolutamente estesa e che freme dal desiderio di scoprire cosa aspettarsi effettivamente dal titolo finale, in arrivo a fine mese. Ovviamente la prova della demo di FIFA 19 è indicativa fino a un certo punto di quello che sarà il gioco finale, dal momento che si tratta pur sempre di una build che non rispecchia lo stato attuale dei lavori (ma si rifà alla situazione di qualche mesetto fa), ma consente comunque di avere il polso della situazione e percepire quali saranno le feature incluse nel gioco finale.
Una stagione da leoni!
La prima cosa che salta all’occhio all’avvio della demo di FIFA 19 è chiaramente il grande risalto dato alla licenza della UEFA Champions League: al pari di Cristiano Ronaldo è infatti lei la vera star del simulatore calcistico di Electronic Arts, che con un colpo da maestra è riuscita ad accaparrarsi la maggiore competizione continentale per club a scapito dell’avversario di sempre PES 2019 (che comunque non è stato di certo a guardare: qui trovate la recensione). I match che nella demo mettono gli utenti in diretta competizione con l’intelligenza artificiale del titolo sono un vero e proprio omaggio alla coppa dalle grandi orecchie, con l’inconfondibile atmosfera (condita dal riconoscibile motivetto) che costituiscono una goduria totale per gli appassionati del grande calcio. Ad accompagnare le arene finemente riprodotte delle dieci squadre incluse nella versione di prova (Manchester City, Manchester United, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, PSG , Roma, Juventus, Atletico Madrid, Real Madrid e Tottenham) ci pensa sotto il profilo grafico una resa digitale degli atleti encomiabile sia nei tratti somatici che nei movimenti in campo: un fattore ovviamente scontato, visto il blasone delle diverse compagini tirate in causa, con la vera prova del nove che sarà costituita dall’analisi delle squadre medio-piccole, sebbene in questo caso sia quantomeno scontata la presenza di più di una defaillance.
Buona la prima anche per l’atteso ritorno della modalità Il Viaggio, che mostra l’esordio di Alex Hunter tra le fila dei blancos del Real Madrid: un terzo capitolo della trilogia di EA che si prospetta assolutamente scoppiettante, e che consentirà di controllare tre diversi personaggi (contestualmente al nonno di Alex, Jim Hunter) nel corso di una stagione in cui non mancheranno colpi di scena.
EA la tocca piano. O forse no?
Pad alla mano la demo di FIFA 19 è di certo foriera di interessanti spunti. Il gameplay del nuovo capitolo dimostra d’essere una discreta commistione tra vecchio e nuovo, con gli sviluppatori che hanno deciso di non snaturare in maniera totale il titolo in virtù di una continuità ideale appannaggio della community di aficionados. In soldoni il tutto si traduce in movimenti come sempre fluidi e un ritmo di gioco serratissimo (forse anche troppo, a dir la verità, ndr) che porta a rapidi capovolgimenti di fronte e ad azioni concitatissime. Ad affiancare le “certezze” degli anni scorsi ci pensano poi le novità garantite sia sotto il profilo dei tiri che dei passaggi: nel secondo caso entra subito in scena il tanto chiacchierato Active Touch System, il sistema che prende in considerazione numerosi parametri nel calcolo della precisione del passaggio quale la posizione del corpo in relazione alla sfera e del calciatore in relazione al proprio target. Importantissimo sarà quindi dar vita a passaggi quanto più naturali possibili come postura del corpo, al fine di evitare inutili errori capaci potenzialmente di dar vita a pericolosi contropiedi. Più che in passato bisognerà infatti direzionare bene i passaggi e dosarne sapientemente la forza, dal momento che FIFA 19 si è rivelato d’essere, in fase di prova, un giudice severissimo: numerosi sono stati inizialmente gli errori commessi dagli atleti impegnati in campo, con la pratica che risulta essere in questo caso l’unica arma a disposizione degli utenti.
Sotto il profilo delle conclusioni tiepida è stata l’accoglienza per le Finalizzazioni a Tempo, il nuovo sistema di gestione dei tiri che prevede la doppia pressione del tasto di tiro, introdotto proprio in FIFA 19. Un’innovazione che ovviamente bisognerà masticare e digerire con le dovute tempistiche affinchè riesca a portare utili benefici nel corso dei match (qui una piccola spiegazione di come sfruttarlo al meglio), e che ovviamente solo in fase di recensione (con il titolo completo a disposizione) sarà possibile analizzare approfonditamente.
Verdetto rinviato
La sfida tra FIFA 19 e PES 2019 è quindi quanto mai aperta, con il calcio secondo Konami che si è scrollato di dosso le ruggini dell’ultimo decennio e che, scevro di licenze di un peso rilevante (il titolo statunitense è in netto ed evidente vantaggio, ndr) punta tutto su un gameplay che non ha mostrato pecche gravose. Ovviamente solo la prova con mano dell’edizione completa del simulatore calcistico di Electronic Arts potrà sancire in via definitiva la bontà della produzione, quindi restate sintonizzati su queste pagine.
Ricordiamo che FIFA 19 è atteso sugli scaffali a partire dal prossimo 28 settembre.