Un romanzo popolare dal titolo biblico, che si presta alla rappresentazione di molti cliché nonostante la protagonista Luisa Ranieri assicuri che non sarà così, La vita promessa su Rai1 si presenta come un feuilleton in costume che copre dieci anni di storia per raccontare l’Italia dei migranti degli anni Venti attraverso la storia di una famiglia siciliana come tante, costretta dagli eventi a lasciare la sua terra e a inseguire la promessa di una felicità possibile oltreoceano.
Una storia di personaggi ordinari che si fanno archetipo di una condizione, quella degli emigrati dell’Italia rurale che combatte la povertà e la mancanza di prospettive inseguendo il sogno di una terra promessa dall’altro capo del mondo tra sacrifici, lutti e grandi delusioni.
Firmano la sceneggiatura la compianta Laura Toscano (morta nel 2009) con Franco Marotta. Per Rai1 questa serie dal cast corale è un “titolo evento“, sia per la produzione imponente che per le ambizioni internazionali. Raicom ha partecipato alla produzione allo scopo di portare questa saga popolare all’estero: alla vigilia della messa in onda, la serie è già stata acquistata in America Latina, Stati Uniti, Russia e Giappone.
“Questa è un po’ la storia di come eravamo, recupera le radici della nostra condizione di migranti“, spiega la direttrice di RaiFiction Eleonora Andreatta, che definisce La vita promessa “un affresco popolare incentrato sulla figura femminile potente di una madre coraggio con pregi e difetti, che fa anche molti errori dettati dal fatto che ama molto la sua famiglia“.
Nato dalla penna di una storica sceneggiatrice che col marito ha firmato grandi successi Rai come Il Maresciallo Rocca e Commesse, ma anche un’altra storia di emigrazione come Marcinelle, questa fiction in quattro puntate ha avuto una lunga gestazione: scritta nel 2003 e presentata al produttore Roberto Sessa nel 2008, la sceneggiatura è arrivata Luisa Ranieri mentre era in attesa della sua seconda figlia.
L’attrice si è subito innamorata della protagonista e ha voluto fortemente interpretarla: madre di 5 figli, la siciliana Carmela Carrizzo decide di fuggire negli Stati Uniti sposandosi per procura con un italoamericano sconosciuto per fuggire al suo stalker Vincenzo Spanò (Francesco Arca), che le ha ucciso il marito e picchiato il figlio fino a renderlo disabile. Durante una tappa a Napoli in cui viene accolta da Donna Assunta (Lina Sastri) prima della partenza, perde l’unica figlia femmina per colera, ma decide ugualmente di proseguire il suo viaggio per dare ai suoi figli una speranza di un futuro migliore, la vita promessa del titolo.
Al centro delle quattro puntate tanti temi della grande storia degli anni Venti che, secondo il regista Ricky Tognazzi, possono essere letti alla luce dell’attualità: dalla crisi economica che porterà alla Grande Depressione del ’29 col crollo di Wall Street alle battaglie per l’integrazione, dal cancro della mafia che viene esportato negli Usa alle lotte delle donne per la loro emancipazione in una società in cui impera la violenza di genere, di cui la protagonista è vittima sin dalla gioventù tra stupri e soggiogazione psicologica.
Per la nostra storia di emigrati “abbiamo un debito che forse oggi, in cui l’Europa è la nuova terra promessa, è tempo di restituire” ha spiegato il regista Ricky Tognazzi, ricordando che “c’è stato un tempo in cui gli albanesi sui barconi eravamo noi, in America eravamo considerati feccia ma in gran parte siamo stati accolti e abbiamo fatto grandi l’America del Nord e del Sud con la nostra voglia di lavorare“. Alla grande questione migratoria si legano i temi della condizione femminile, del riscatto delle classi popolari, delle dinamiche di famiglie patriarcali di cui le donne sono però pilastri.
La serie va in onda su Rai1 in 4 puntate domenica 16 e lunedì 17 settembre con le prime due puntate e poi lunedì 24 settembre e 1 ottobre.