Rainbow Six Siege usa il pugno duro. Ubisoft infatti ha reso noto che non ci sarà nessuna tolleranza verso i giocatori “tossici” grazie al miglioramento dei propri sistemi di tutela con lo scopo di evitare comportamenti omofobi e razzisti nella community del gioco.
Ubisoft sarà intransigente verso tutti quei giocatori che assumono dei comportamenti inadeguati durante le partite online di Rainbow Six Siege. I primi provvedimenti sono arrivati già lo scorso mese di luglio, quando il brand director Alexandre Remy ha reso noto che gli sviluppatori stavano lavorando alla realizzazione di un sistema di blocco per rendere la community sana e rispettosa.
Di recente Alexandre Remy a PC Gamer ha rivelato che “Il sistema di blocco sta andando forte, e siamo molto fiduciosi al riguardo. Anche questo criterio è in fase di evoluzione. Qualsiasi giocatore che si esprima con commenti omofobi o razzisti nella nostra chat riceverà automaticamente un ban temporaneo. Dopo tre ban temporanei il ban diventerà definitivo. Si tratta di una presa di posizione molto forte da parte di Ubisoft, riguardo al modo in cui vogliamo affrontare la tossicità nel gioco. Questa funzionalità si evolverà con lo sviluppo in futuro, abbiamo in programma di aggiungere filtri per bloccare determinate parole che compaiono in chat, quindi sarà un po’ più flessibile“.
Lo stesso sviluppatore ha spiegato che per il futuro il team di Rainbow Six Siege intende eliminare le comunicazioni ostili tra utenti. I giochi basati sul PvP si basano sul confronto e di conseguenza aumenta la tossicità dell’ambiente virtuale. Ubisoft continua ad agire nella massima convinzione in merito ai divieti posti ai giocatori maleducati e per questo motivo intende applicare la tolleranza zero. Proprio a questo proposito Remy ha spiegato “c’è un detto che dice qualcosa del tipo ‘la tua libertà finisce dove inizia la mia’. Per noi non è una questione di libertà o uguaglianza, è una questione di rispetto. Comportarsi in modo rispettoso non è un requisito che va oltre l’umanità. Il rispetto è tutto quello che chiediamo. Con queste misure che stiamo mettendo in atto credo che siamo sulla strada giusta per creare una community di individui rispettosi gli uni verso gli altri”.