Le Simbox Iliad di nuovo sotto i riflettori per presunta invalidità della procedura che consente l’attivazione di una nuova scheda telefonica con il vettore. Non è la prima volta che si indaga sull’apparato tecnologico ma questa volta ad esaminare nel dettaglio la situazione sarà la Polizia Postale, come riportato oggi sull’edizione cartacea de IlSole24ore e pure riportato da Tomshw.
L’incarico di verifica per le Simbox sarebbe stato affidato alla Polizia Postale dal Ministero dell’Interno che già era stato raggiunto da un’istanza a metà giugno promossa dall’operatore concorrente TIM. Sulla scrivania di Matteo Salvini era giunta la richiesta di effettuare delle indagini sul momento della verifica dell’identità in fase di acquisto secondo quanto previsto dall’attuale normativa Pisanu. Ora la palla passa alla Polizia Postale che potrebbe già aver avviato la fase di analisi.
Come ma le Simbox Iliad sono bersaglio di così tante critiche? La sopra citata normativa Pisanu prevede che la verifica dell’identità di chi fa richiesta di una nuova scheda telefonica sia contestuale al rilascio della stessa. Con i famosi distributori del quarto operatore italiano ecco che il processo avviene in maniera asincrona con una registrazione video che in realtà può essere pure anche utilizzata come metodo nella richiesta della SIM online. L’automatizzazione è garantita ma secondo l’interpretazione della legge in senso stretto, ecco che si possono correre dei rischi di furto d’identità (ad esempio nel caso di documenti rubati).
Una task force tra Ministero dell’Interno, MISE, Ministero di Giustizia e addirittura Direzione nazionale antimafia e per finire la stessa Polizia Postale avrebbe già esaminato in una riunione apposita la problematica nel corso di una riunione nei giorni scorsi. Questo quanto riportato sempre da IlSole24ore che tuttavia non segnala le prime conclusioni del meeting. La vicenda avrà di certo molti sviluppi nelle prossime settimane ma nel frattempo i distributori delle discordia resteranno attivi su tutto il territorio nazionale.
Ma quante cazz@te…