Ariana Grande su Manchester, l’ansia e lo stress post-traumatico: “Conosco quelle famiglie e piango per loro”

Le dichiarazioni di Ariana Grande su Manchester e lo stress post-traumatico dopo l'attentato in un'intervista a Vogue UK: "Conosco quelle famiglie"


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Le nuove dichiarazioni di Ariana Grande su Manchester e le conseguenze di quell’attentato che nel maggio 2017 fece 22 morti al termine di un suo concerto campeggiano sul nuovo numero della rivista Vogue UK, che le dedica la copertina.

A pochi mesi dall’uscita del nuovo album di inediti Sweetener, Ariana Grande parla approfonditamente per la prima volta, dopo le dichiarazioni rilasciate in occasione dell’anniversario della strage, di ciò che ha significato per lei l’attentato di matrice islamica verificatosi alla Manchester Arena dopo un suo live.

La rivista pubblica anche un servizio fotografico esclusivo in cui la popstar appare in versione più naturale del solito: lo scopo è mettere a nudo la persona dietro la popstar, la giovane donna (24 anni) dietro il prodotto mediatico. E inevitabilmente, per farlo, si affronta il tema Manchester.

Nell’intervista a Vogue, Ariana Grande parla tra le altre cose di come ha affrontato lo stress post-traumatico causato da quell’evento. La cantante, che ha poi ottenuto la cittadinanza onoraria per le azioni solidali messe in campo dopo la strage, sostiene sia ancora “difficile parlarne perché molte famiglie hanno sofferto enormi e gravi perdite“. A loro va, ancora una volta, la sua solidarietà.

Conosco queste famiglie e i miei fan, e per tutti ci sono state enormi perdite. Il tempo è la cosa più grande. Sento che non dovrei nemmeno parlare della mia esperienza personale, come se non potessi dire nulla. Non credo che potrò mai parlarne senza piangere.

Ariana Grande ha aggiunto di aver sofferto di ansia, da sempre ma ancor più dopo gli eventi che hanno funestato il suo tour, e di aver affrontato l’argomento nei brani dell’album Sweetener in uscita ad agosto.

Ho sempre sofferto di ansia. Non ne ho mai veramente parlato perché pensavo che ce l’avessero tutti, ma quando sono tornata a casa dal tour l’ansia era più grave che mai.