L’antimonio è davvero un veleno contenuto nelle bottiglie d’acqua di plastica riscaldate perché esposte al sole in grado di scatenare anche un cancro al seno? L’ultima catena social in circolazione su Facebook e WhatsApp e con target di riferimento principale le donne va assolutamente chiarita, in ogni sua parte.
Intanto c’è da dire che lo stesso messaggio con protagonista il residuo tossico antimonio è circolato sul web anche nel recente passato. Le bottiglie di plastica lasciate al caldo in macchina ad esempio rappresentano un rischio per la salute, naturalmente solo se si beve il loro contenuto? La nota allarmistica in circolazione asserisce che lo stesso elemento è poi ritrovato nel tessuto mammario di chi è affetto da cancro al seno. L’intero messaggio non è in tutto e per tutto una bufala ma di certo i pericoli illustrati sono ben lontani dalla realtà.
Già nel 2017, il sito di debunking Butac aveva esaminato questo messaggio in circolazione su WhatsApp e Facebook: l’antimonio era al centro di una campagna di disinformazione identica a quella odierna allora e proprio per questo motivo è necessario sottolineare quanto segue. La sostanza tossica può essere effettivamente rilasciata nelle bottiglie di plastica lasciate al sole ma la sua concentrazione sarebbe in ogni caso al di sotto della soglia di sicurezza. Qualche dato numerico: una bottiglia di PET1 (il materiale comunemente usato per contenere acqua e altre bibite) lasciata al caldo in macchina per ben 10 giorni rilascia ad esempio una percentuale di antimonio appunto inferiore a 15 ppb (parti per miliardo). Questi valori dunque, a queste condizioni pure estreme, restano ininfluenti per scatenare un tumore.
Il messaggio ora in circolazione sta diventando in ogni caso virale. L’allarme antimonio nelle bottiglie di plastica così come presentato perché responsabile del cancro al seno va tutttavia preso con le pinze, secondo i termini scientifici su proposti.
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Cazzate ! Studiate la chimica ,!
Mi piace il commento del tecnico installatore: ma come fornisce l’acqua alcalina e Jonizzata ? Quali resine scambiatrici di ioni utilizza? E cosa possono rilasciare le suddette resine all’acqua, specialmente in fase di esaurimento? Non facciamo allarmismi inutili e controproducenti.
Semplicemente la molecola dell’acqua viene scissa scartando la parte acida…
La cautela non é mai troppa…e la plastica inquina….
E aggiungiamo che c’è pure il benzene nella plastica delle bottiglie (un derivato del petrolio), e la scadenza non è riferita all’acqua ma bensì alla bottiglia, quindi riutilizzare una bottiglia per lungo tempo equivale a bere acqua e benzene…
Sono un tecnico installatore di acqua alcalina e jonizzata (privati e attività commerciali), conosco bene l’acqua…