L’intervista di Vasco Rossi a Speciale TG5 ha ripercorso, a quasi un anno di distanza, le emozioni di Modena Park e l’attesa per il nuovo tour, ma è stato anche un modo per parlare del senso della vita per il rocker, della perdita del padre e di amici come Guido Elmi e Marco Pannella, del rapporto col pubblico, delle controindicazioni della popolarità e della vocazione per la musica.
Vasco ha esordito nell’intervista a Susanna Galeazzi raccontando l’importanza del concerto dei record di Modena Park, in scena al parco Enzo Ferrari lo scorso primo luglio alla presenza di quasi 230mila persone.
Il rocker ha ricordato la preparazione fisica e vocale, la scelta della scaletta, il perfezionismo con cui ha messo a punto ogni aspetto dello show, dall’ingresso senza musica per introdurre Colpa D’Alfredo al finale pirotecnico con l’immancabile Albachiara in chiusura di scaletta. E poi l’emozione di vedere di fronte al palco una marea umana ad attenderlo per cantare e celebrare insieme il quarantennale di una carriera nata dalle serate da dj e dall’esperienza nelle radio libere fino ad arrivare al traguardo di Modena.
Dopo quel concerto sono stato in vacanza un paio di mesi, poi da settembre/ottobre ho cominciato a pensare al dopo Modena Park, perché ormai c’è un prima e un dopo. Modena Park doveva essere la festa dei 40 anni di palco, ma non immaginavo una cosa del genere, è diventata una cosa molto più grande di quello che era nella mia testa. Una sfida importante anche dal punto di vista dell’organizzazione, soprattutto per il clima di paura per gli attentati. Il pubblico è stato fantastico: 230mila persone che si sono comportate in modo perfetto, hanno dimostrato quello che sono, gente con un cervello. Questo è stato il più grande raduno rock della storia della musica italiana e una grande dimostrazione di cosa può essere la musica, una cosa che aggrega, unisce, un grande strumento di “comunione e liberazione”, un rito. Io mi sono preparato molto bene, con tanta pressione addosso: se le cose non fossero andate bene gli unici che avrebbero rischiato davvero saremmo stati io e il sindaco di Modena, lui non sarebbe stato rieletto, io non mi sarei fatto vedere per un po’ a Modena (…) Quando ho visto quella massa di persone sono rimasto senza fiato, dall’alto era uno spettacolo straordinario.
Il post-Modena Park si intitola VascoNonStop Live, il tour negli stadi in partenza l’1 giugno all’Olimpico di Torino, e sarà “uno spettacolo rock potente ed emozionante” sulla scia del precedente LiveKom, con la voglia di divertirsi e sperimentare ancora, assicura il rocker: “Sarà una cosa nuova, ma lo stile rock sarà sempre quello, con momenti molto aggressivi e potenti, altri di emozione ed intensità: i miei concerti sono così, un’onda che ti trasporta su e giù fino all’esplosione finale con Albachiara, con cui ci si saluta e ci si dà appuntamento alla prossima volta“.
Ecco l’intervista di Vasco Rossi a Speciale Tg5 registrato nel suo studio di registrazione, dove il rocker sta realizzando gli arrangiamenti e definendo la scaletta del nuovo tour.