Nella mattinata di oggi 6 aprile il noto sito Bufale un tanto al chilo, alias BUTAC, è stato chiuso o meglio sottoposto a sequestro preventivo da parte della procura di Bologna. Un’operazione in parte inaspettata: il sito noto per la sua attività di smascheramento di fake news e di di truffe ai danni dei cittadini italiani è di fatto irraggiungibile da qualche ora e sui social non mancano le proteste contro la decisione non certo di poco conto delle autorità.
Quali i motivi della chiusura del sito Bufale un tanto al chilo? Il sequestro è stato disposto dopo una querela relativa ad un articolo non certo recente, anzi di due anni e mezzo fa. Protagonista dell’approfondimento di allora era stato un oncologo fautore di una terapia con medicina olistica di cui si smontava pezzo per pezzo il fondamento scientifico. La misura preventiva di oggi, invece di stabilire la cancellazione della sola pagina interessata, come in realtà accaduto molte volte in passato, ha previsto la chiusura dell’intero sito.
Il sito Bufale un tanto al chilo è noto per aver collaborato speso anche con i canali social della Polizia Postale per smascherare bufale e truffe ai danni degli italiani: di qui l’indignazione scoppiata a seguito della disposizione del sequestro per un servizio che viene considerato veramente utile per tutti.
Chiuso il sito BUTAC, non mancano tuttavia due modalità per continuare a seguire lo staff di Bufale un tanto al chilo sui rispettivi canali social. Ci riferiamo al profilo Facebook (più di 127.000 fan) ma anche a quello Twitter (circa 7500 follower) che già in queste ore sono diventati meta di molti fedelissimi lettori per mostrare la propria solidarietà. Non è chiaro per quanto tempo sia attiva la misura cautelare. Naturalmente la speranza è che la decisione delle procura di Bologna possa essere presto rivista.
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butac? un esempio dei loro ‘ragionamenti’. Biglino è un incompetente . Il rabbino gli ha insegnato a tradurre solo un tipo di antico ebraico( che è solo quello che lo stesso biglino afferma).Quindi visto che Biglino conosce solo quello non è competente per tradurre la bibbia scritta in quella lingua. La verità è che dietro ogni sito di ‘disinformatori’ si nascondono troll pagati per attaccare ogni verità scomoda per il regime e il pensiero pro nwo. Basta vedere il loro appoggio totale alle politiche del Piano Kalergi portate avanti da soros alias il commercio neo schiavistico di importazione di clandestini comprati dalle carceri africane . Chiunque dica che le finte ong e loro alleati politici traditori italiani fanno miliardi di guadagno con questo traffico,finisce nella loro blacklist di siti di ‘bufalari’. Ogni loro post va dall’irrilevante scritto per attirare click ( tecnica del click baiting ) alla diffamazione. Ovviamente erano ‘collaboratori della sottopresidenza della camera’ da quello che mi risulta. Si legge come : stipendiati dalla Camera in pratica dipendenti della Boldrini.
Se smascherare bufale significa coprire di fango chiunque non la pensi come loro, bene che le bufale possano indossare la maschera che più gli piace. Del resto quante maschere indossano impunemente teorie ampiamente riconosciute? Probabilmente se cadessero le maschere di molte teorie e pratiche ritenute ineccepibili, si scoprirebbero sotto animali molto meno innocui delle simpatiche e “paciose” bufale…
Bene che l’abbiano chiuso. A quale titolo un sito antibufale si permette di smontare “pezzo per pezzo il fondamento scientifico” di una terapia per un male per cui NON ESISTE CURA e sono all’oscuro dell’eziologia? Intorno a questi siti “antibufale” (che vanno bene solo quando parlano di verità lapalissiane tipo che Verdone non è ancora morto), girano schiere di trolls (pagati?) che si affiancano agli attacchi ‘ad personam’ del gestore del sito per ‘sotterrare’ di insulti chi osa esprimere il suo punto di vista scientifico. Quando messi alle strette su questioni scientifiche, si vede subito che non sono neanche a conoscenza delle definizioni dei termini base, a cominciare dal concetto di ‘peer review’ e ‘metodo scientifico’.