Ieri sera l’aggiornamento iOS 11.3 ha fatto capolino su iPhone e iPad compatibili pure con una nuova icona Privacy. Abbiamo raccolto tempestivamente tutte le novità del corposo update di oltre 400 MB e oltre ai cambiamenti relativi allo stato batteria e ai tanti problemi risolti, ci siamo concentrati pure sulla nuova funzionalità con la quale Apple garantirebbe maggiore consapevolezza nella condivisione dei dati personali.
Cos’è la nuova icona Privacy in iOS 11.3? Si tratta di uno strumento presente fin dalla prima beta dell’aggiornamento iOS 11.3 e naturalmente attivo nella versione definitiva del firmware grazie al quale ogni possessore di di iPhone avrà piena coscienza di quando il sistema operativo condivide con i server Apple importanti dati sensibile. Il simbolo e la schermata presente nella foto in apertura articolo indicano appunto la nuova scheda che qualsiasi utilizzatore di un dispositivo di Cupertino si troverà di fronte nel momento in cui un’applicazione o anche una semplice funzionalità chiederà i permessi per conservare dati preziosi e pure sensibili. La novità proteggerà gli utenti dai tentativi di phishing? Purtroppo no.
L’icona Privacy ora introdotta in iOS 11.3 verrà mostrata solo nel caso di applicazioni proprietarie Apple e comunque per i suoi servizi. L’intento dichiarato di Tim Cook, in un periodo in cui il tema della sicurezza dei dati personali con lo scandalo Facebook è salito alla ribalta, è quello di rendere consapevoli gli utilizzatori dei dispositivi ogni qual volta un dato viene conservato nei server della società. Lo scopo sarà sempre quello di “aiutare” i clienti nella loro fruizione quotidiana dei servizi attraverso suggerimenti e consigli utili. Chiaro come la certificazione della bontà della raccolta dati possa essere fornita solo per i prodotti proprietari e non per quelli di app terze.
Nonostante quanto immaginato in un primo momento, gli utenti con iPhone e iPad non saranno dunque più protetti dal phishing con l’icona Privacy dell’aggiornamento iOS 11.3. Il rischio di vedere utilizzati i propri dati impropriamente resterà tale con tutte le app non Apple presenti in App Store e lo stesso discorso vale per servizi altri rispetto a quelli di Cupertino. Occhi aperti dunque, il rischio è sempre dietro l’angolo.