L’amore che Criterion Games nutre per la serie Burnout è alquanto chiaro e innegabile, e la riprova la si è avuta nelle numerose occasioni in cui il racing game si è palesato sul mercato: ogni singolo aspetto era infatti curato in maniera certosina, in modo da garantire agli utenti la migliore esperienza ludica possibile. Non a caso Burnout è tutt’oggi uno dei migliori esponenti del genere dei titoli di guida di stampo arcade, con buona pace di tutta la diretta concorrenza (Need for Speed e soci, per intenderci, ndr).
Ha lasciato di fatto un po’ l’amaro in bocca quindi la decisione di Criterion di dirottare i propri piani di sviluppo verso prodotti che non fossero Burnout, con l’ultimo capitolo della serie che è stato, a conti fatti, Burnout Paradise. Il ritorno sulla scena del gioco ambientato a Paradise City con Burnout Paradise Remastered ha ripaerto quindi una vecchia ferita che per i fan della saga non si è mai davvero cicatrizzata, vale a dire quella di un possibile nuovo capitolo della serie curato sempre dai ragazzi di Criterion Games.
Ovviamente i tempi passano e bisogna saper cogliere al volo le sfumature che il mercato offre: proprio Burnout Paradise fu a suo tempo un vero e proprio pioniere nell’ambito videoludico, grazie all’inserimento all’interno del proprio gameplay di dinamiche social che erano allora una novità, e che sono state in seguito riprese più volte da altri prodotti fino a divenire una sorta di standard qualitativo.
Ci si potrebbe aspettare quindi un ritorno a breve sul brand da parte dello studio di sviluppo? Di certo l’avvento di Burnout Paradise Remastered potrebbe esser visto come un tentativo di tastare il polso del mercato, per capire se ci sono gli estremi per un nuovo capitolo, sebbene le grandi menti al lavoro nel passato sul progetto, Chris Roberts (progettista originale di Burnout) e Paul Ross (ingegnere capo), siano migrate in un nuovo personalissimo studio, Stellar Entertainment, che ha collaborato spalla a spalla con Criterion proprio in occasione della rivisitazione del titolo approdato nell’ormai lontano 2008.
In merito al futuro, criptico è stato il General Manager e Direttore Esecutivo Matt Webster che, dopo aver rivelato il proprio entusiasmo in merito a questo tuffo nel passato, si è lasciato andare a un laconico “Non lo so – beh, lo so, ma non ho intenzione di dirvelo – cosa riserva il nostro futuro”. Giusto per gettare un altro po’ di benzina sul fuoco.