Bono degli U2 è stato costretto a scusarsi pubblicamente dopo che un’indagine interna ha rivelato episodi di bullismo, maltrattamenti e condotte scorrette all’interno dell’organizzazione di beneficenza da lui co-fondata, la ONE.
Secondo quanto riportato dalla Press Association, il rocker ha ammesso che alcune persone impiegate nella fondazione sono state oggetto di un sistema di abusi imperdonabile e si è detto “furioso” dopo aver scoperto le prime accuse di bullismo emerse nel novembre dello scorso anno.
Il quotidiano Mail on Sunday ha pubblicato i dettagli su una serie di episodi incresciosi, incluse le accuse di una donna che afferma di essere stata demansionata dopo aver rifiutato di fare sesso con un deputato tanzaniano (episodio non confermato dall’indagine interna di ONE).
A message from our President and CEO @GayleSmith on our investigation into past workplace conduct issues at @onecampaign #transparencyhttps://t.co/Ourc1p552J
— ONE (@ONECampaign) March 9, 2018
Lo scorso anno alcuni ex dipendenti hanno avviato un’azione legale contro la fondazione, in seguito alla quale è partita un’indagine interna per approfondire i fatti. Gayle Smith, Chief Executive Officer di ONE dal marzo del 2017, ha detto di aver riscontrato prove di “condotta non professionale” e “bullismo e mobbing sul personale” tra la fine del 2011 e il 2015. “L’indagine ha anche rilevato che la situazione non era stata adeguatamente affrontata né risolta dalla direzione esecutiva all’epoca, e che il consiglio di ONE non era, a mio avviso, adeguatamente o pienamente informato” ha dichiarato Smith.
Il cantante degli U2 non si è tirato indietro di fronte allo scandalo e ha ammesso che l’organizzazione ONE non è riuscita a garantire un sano ambiente di lavoro ad alcuni dipendenti nel suo ufficio di Johannesburg, dichiarando di sentire il “bisogno di assumermi delle responsabilità“. Un doppio smacco, visto che tra i propositi della fondazione di Bono degli U2 oltre a combattere la povertà e le malattie, in particolare in Africa, c’è proprio la protezione dei più deboli.
Siamo tutti profondamente dispiaciuti. Odio il bullismo, non lo sopporto. Le persone più povere nei luoghi più poveri vittima di bullismo a causa delle loro condizioni sono la ragione per cui abbiamo creato ONE. Quindi scoprire lo scorso novembre che c’erano gravi e molteplici accuse di bullismo nel nostro ufficio di Johannesburg mi ha lasciato sconvolto e la commissione di ONE si è infuriata. La sede centrale non è riuscita a proteggere quei dipendenti e io ho bisogno di assumermi delle responsabilità.
Il rocker ha aggiunto che vorrebbe portare le sue scuse personalmente alle vittime di molestie: “Se fossero d’accordo, mi piacerebbe incontrarle e scusarmi di persona“.