A un anno dalla sua ultima partecipazione con cui era tornata in gara al Festival a trent’anni dalla volta precedente, Fiorella Mannoia a Sanremo 2018 è tornata da super-ospite della serata finale del 10 febbraio, entrando in scena nella seconda parte della gara dei Big sulla coda di un monologo struggente interpretato da uno straordinario Pierfrancesco Favino dedicato al concetto di immigrazione e al sentirsi “straniero”.
La Mannoia è apparsa sul palco al termine dell’interpretazione del racconto sulla condizione degli immigrati “La notte poco prima della foresta“, tratto dal dramma di Bernard-Marie Koltès, che ha commosso la platea e lo stesso Favino.
Fiorella Mannoia è stata raggiunta dal conduttore Claudio Baglioni in Mio fratello che guardi il mondo di Ivano Fossati: con uno dei suoi brani più impegnati, la cantante ha voluto rendere omaggio all’autore di testi memorabili per grandi artiste italiane come Mina, Mia Martini, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Loredana Berté, ma soprattutto autore di alcuni dei brani più belli della stessa Mannoia. Tra questi c’è ad esempio Le notti di maggio, che proprio in gara a Sanremo nel 1988 vinse il Premio della critica, ma anche Lunaspina (1989), Baia senza vento (1989), I treni a vapore (1992) e più di recente La terra da lontano (2016), incluso nell’ultimo album Combattente.
Per questo suo ritorno a Sanremo da ospite, nella serata che ha visto anche la performance di Laura Pausini, la Mannoia ha scelto di duettare con Claudio Baglioni, entrato sul palco per terminare con lei l’omaggio a Fossati, sulle note di un brano quanto mai attuale. Una scelta coerente con lo spirito dei tempi, quella di cantare un brano come Mio fratello che guardi il mondo che racconta il dramma dell’emarginazione e del razzismo in un momento in cui fenomeni di odio e di intolleranza si fanno strada nella società in modo spaventoso, sfociando perfino in atti di terrorismo.
Dopo la commozione di Pierfrancesco Favino durante il suo monologo, è arrivata anche quella di Claudio Baglioni, visibilmente emozionato al termine della loro esibizione: “Grazie Claudio per avermi invitato a cantare questa canzone che amo, grazie Ivano per averla scritta” ha chiosato la Mannoia. Decisamente uno dei momenti più alti e densi di significato di questo Festival.
a genna ma statte zitto
A finale i negri si allamentano ma se non cè lavoro per noi che vengono a fare qui? A spacciare? A violentare?
Si stessero a casa loro che hanno fatto già abbastanza guai. Poi il problema non è di Favino che sta inguacchiato di soldi ma il nostro che dobbiamo vuverrci gomito a gomito
Parlano meglio loro l’italiano di te, fatti due domande se non trovi lavoro…
Grazie Fiorella per essere e rappresentare quel che sei e rappresenti….
Grazie P. Favino…. per la grande sorpresa che sei stato e che tanto e tanti ha conquistato
Grazie Claudio…. per aver saputo trasformare uno “show”…. in qualcosa di così “maledettamente” serio, di cui tanto c’è bisogno….
Grazie a Fossati…. per il semplice fatto di esistere… Grazie a tutti voi…. per il momento indimenticabile che siete stati capaci di farci vivere….
Indimenticabile
Carmen.