Einar e Irama ad Amici 2018 duettano in un mash-up tra i loro singoli. Durante l’appuntamento con il pomeridiano di Amici di martedì 6 febbraio, i due cantanti si sono ritrovati ad improvvisare insieme.
Aspettando la lezione di Carlo Di Francesco, Einar e Irama hanno intonato i rispettivi singoli Non c’è e Che ne sai, in un duetto che ha coniugato le parti melodiche eseguite dal cantante titolare della squadra del Ferro e il rap del cantante del Fuoco.
Il professore di canto Di Francesco li ha “sorpresi” durante il duetto, che ha visibilmente apprezzato, dicendosi felice di quanto accaduto. “Non dimenticate che la condivisione è molto importante nella musica”, ha detto il professore, elogiando lo spirito, la stima e l’amicizia nata tra i due cantanti.
“Secondo me dovete continuare a confrontarvi finché siete qua. A ognuno di voi manca una parte che ha l’altro. A Einar manca l’irriverenza, a Irama mancano la dolcezza e l’ingenuità“.
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Entrambi i cantanti possono fare tanto l’uno per l’altro, a detta di Carlo Di Francesco: “Confrontatevi e raccontatevi. Dovete condividere al meglio anche il vostro punto di vista in questo percorso”.
Di Irama Einar vorrebbe la stessa sicurezza e consapevolezza di quando canta: “Quando lui canta non ha paura, è convinto di quello che sta facendo e del suo percorso. Si diverte in ciò che fa e questa cosa mi piace molto”, ha detto Einar, elogiando Irama. Einar vorrebbe “rubare” a Irama l’attitudine che ha mentre sta sul palco: “Mi piace il modo in cui affronta un palco, è lui da solo con la sua musica e non gliene frega niente di ciò che c’è attorno a lui”.
A sua volta, Irama vorrebbe “rubare” ad Einar la purezza del mondo che ha alle spalle, l’intensità e l’emozione che mette nelle parole quando canta, dovute anche al particolare passato del cantante.
È giusto per i due cantanti della scuola di Amici confrontarsi e trarre il possibile per migliorarsi di giorno in giorno, facendo ognuno da specchio all’altro, per notare pregi, difetti, difficoltà e molto altro. “Osservando gli altri si può cogliere e rubare qualcosa da mettersi addosso per migliorarsi, senza per forza snaturalizzarsi”, ha consigliato Carlo Di Francesco ai due allievi.