Non è andata benissimo, per usare un eufemismo: gli ascolti di Justin Timberlake al Super Bowl 2018 per il suo HalfTime Show che ha animato l’intervallo della finale della NFL hanno registrato il risultato più basso dal 2010, classificandosi come il secondo peggiore della decade.
La media di 47,4 punti di rating per NBC nell’arco della serata rappresenta un calo del 3% rispetto alla kermesse del 2017, in onda su Fox, che ha visto Lady Gaga protagonista dello show.
I numeri pubblicati dalla stampa specializzata all’indomani del Super Bowl 2018 non sono affatto entusiasmanti: nonostante si sia giocata la partita dal maggior punteggio nei suoi 52 anni di storia, la finale della NFL segna una decisa flessione rispetto alle ultime edizioni e rappresenta la meno vista degli ultimi 8 anni dopo quella del 2010 (46.4 punti di rating).
Senza guardare troppo lontano, basta fare un confronto con le ultime due partite del Super Bowls, che hanno registrato una media rispettivamente di 48,8 (2017) e 49,00 (2016) punti di share, costantemente con oltre 111 milioni di spettatori. Il record del pubblico per la storia del Super Bowl è stato registrato nel 2015 con la finale tra Patriots e Seattle Seahawks, con 49,7 punti e circa 114,4 milioni di spettatori, nell’anno in cui l’HalfTime Show era affidato a Katy Perry. C’è però da dire che il picco enorme di contatti streaming da tutto il mondo registrato nel 2017, che ha portato gli ascolti a 113,7 milioni di spettatori, ha reso l’edizione dello show di Lady Gaga la più vista in assoluto.
Va da sé che si tratta di numeri relativi all’intero match tra Philadelphia Eagles e New England Patriots e non solo allo spettacolo di Timberlake, ma di sicuro il suo non resterà tra gli HalfTime Show più memorabili della storia della manifestazione sportiva. La popstar può consolarsi con i dati in classifica all’indomani della performance: Timberlake ha piazzato tre canzoni nella top 10 americana di iTunes, ovvero Say Something, in collaborazione con Chris Stapleton, Filthy e Can’t Stop The Feeling. Anche in questo caso un risultato piuttosto modesto rispetto al boom in classifica di Lady Gaga lo scorso anno.