Un Capodanno amaro per l’ex leader dei Bluvertigo, quello che vede Morgan contro Asia Argento, finito al centro delle cronache di fine anno per i problemi con l’ex compagna: dopo la notizia della richiesta di pignoramento della sua abitazione di Monza da parte dell’attrice, che stando al suo avvocato non percepirebbe l’assegno da duemila euro al mese stabilito nel 2010 dal tribunale dei Minori di Roma per il mantenimento della figlia Anna Lou da circa sei anni e mezzo, l’ex giudice di X Factor ha voluto rilasciare una lunga dichiarazione in cui dà la sua versione dei fatti (leggermente diversa da quella della madre di sua figlia) e riflette ad ampio raggio sul suo rapporto coi soldi, sulla sua arte e sulla sua vita di padre.
Partendo dal racconto della sua adolescenza non certo agiata dopo l’abbandono del padre con le conseguenti difficoltà nel mantenere la famiglia e proseguire gli studi, Morgan racconta di avere un rapporto pacifico col denaro, di non inseguirlo, di non conoscere avarizia e di essere anzi perfino troppo generoso, di averne certo sperperato non preoccupandosi troppo delle sue finanze ma di non aver mai negato alle sue due figlie Anna Lou e Lara Castoldi (nata dalla relazione con l’ex concorrente di X Factor Jessica Mazzoli) il mantenimento stabilito dai giudici. E aggiunge di aver scoperto di avere un enorme debito con Equitalia per aver commesso l’errore di affidarsi a professionisti che in sostanza lo hanno truffato, non versando tutte le tasse dovute a sua insaputa. Ci si aggiungano i problemi con compensi non percepiti a causa di rapporti di lavoro interrotti in malo modo e le difficoltà finanziarie di Morgan sono diventate tali da impedirgli di fare fronte alle sue responsabilità. Secondo Castoldi il mancato versamento del mantenimento di Anna Lou è stato “uno sgarro di mezza volta”, secondo Asia Argento la situazione si trascina invece almeno dal 2010.
https://twitter.com/AsiaArgento/status/930034552357179397
In attesa che sia la magistratura a stabilire torti e ragioni, il cantante ha voluto restituire quella che è la sua versione dei fatti definendosi una “vittima di mobbing” sul lavoro e una persona umiliata nel privato, non rispettata in un momento di difficoltà da chi un tempo l’ha amato. Il cantante non ha peraltro rinunciato a lanciare una serie di stoccate ad Asia Argento, dopo averla peraltro definito in precedenza “non certo un buon modello di madre” per la figlia dopo essersi esposta pubblicamente sul caso Weinstein col racconto delle violenze subite, a suo dire, con colpevole ritardo (nelle stesse ore in cui TIME dedicava a lei e alle altre “silence breakers” la copertina di Persona dell’Anno).
Ho pagato sempre, e i bonifici per gli alimenti sempre in automatico, come prima operazione. Per anni, pagato somme esorbitanti, intere rette annuali per scuole private di lusso, che costano più della Bocconi, ma non c’è problema, per la bambina questo e altro, figuriamoci. Per una bambina fantastica, che non ha colpa, semmai la fortuna di essere figlia di un musicista realizzato e di una attrice con un albero genealogico talmente grande che non ci sta neanche nei parchi delle sue ville in Toscana o nei giardini pensili delle sue terrazze romane. Ma il problema non è mica Asia. Sono certo che lei non c’entra nulla con questa faccenda, figuriamoci! Ma secondo voi, che interesse avrebbe nei confronti della mia umile dimora monzese, lei che vive tra Parigi e Los Angeles in case meravigliose, e che lavora con i più grandi registi del mondo? Mica ha bisogno di me per farsi mantenere! Quei tremila euro con cui certe famiglie avrebbero tirato su dodici figli, per lei sono una bazzecola, ci paghi giusto un giorno d’albergo a New York, viaggio escluso. Ma scherziamo? No?!
Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto. Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto “ti amo”, ma del minimo rispetto di un essere umano. Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima, allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello stronzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto. Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto “ti amo”, ma del minimo rispetto di un essere umano.
La lettera aperta di Morgan, che sostiene di essersi “fatto fregare” da più persone che nel corso degli anni avrebbero attinto alle sue risorse, si trasforma poi in un ulteriore attacco a quelle realtà televisive di cui ha fatto parte, X Factor in primis e Amici di Maria De Filippi poi, con esperienze da giudice e coach che sono finite tra aspre polemiche e in alcuni casi con strascichi giudiziari.
Faccio il giudice al talent show per anni in modo serio e con successo, gli scopro e gli consegno dei campioni di vendite di dischi, per anni; dò contributi che in televisione son cosa rara, faccio approfondimento e divulgazione musicale laddove non richiesta, e per giunta tutto ciò riscuote successo. E loro come mi ripagano? Mi trattano a pesci in faccia, mi cacciano, non mi pagano. Guardateli adesso, che deriva trash quella trasmissione che era nata nella TV pubblica, con delle eleganti modalità e freschezza. Ora fa pietà e mi fa ridere vedere come si susseguono i miei peggiori imitatori infilando un flop dietro l’altro. Vado alla TV privata: non resistono neanche un minuto, parte il linciaggio, lì non mi cacciano, ma sono io che me ne scappo terrorizzato, cercando di mettermi in salvo. Ma che dire, poveracci, sono ingiudicabili, compulsivi leader dei mercati, ossessionati dai numeri, schiavizzati dai dati, ma totalmente esclusi da qualsiasi realtà culturale, anzi, paladini dello svuotamento di senso. Soldi, solo ed esclusivamente meccanismi economici, giochi di potere, d’acquisto, contrattuale, di vendita. Che palle. Che tristezza.
Ecco lo sfogo completo del cantautore, reso pubblico sulla sua pagina Facebook.