Con Romanzo Famigliare, in onda dal 9 gennaio su Rai1, l’ammiraglia Rai apre la nuova stagione della fiction già forte dei riscontri incredibili di Scomparsa e La strada di casa con un prodotto destinato ad altrettanto successo di pubblico.
La prima serie tv che vede alla regia Francesca Archibugi è un grande romanzo popolare che ha tutti gli ingredienti per intercettare il gusto del pubblico di Rai1.
Nonostante l’ispirazione al feuilleton ottocentesco rivelata dalla stessa regista in conferenza stampa durante la presentazione della fiction, questo lungo film in sei puntate e dodici episodi da 50 minuti ciascuno che racconta la storia della ricca famiglia Liegi di Livorno attraversata da contrasti e dinamiche relazionali complesse è forse il più contemporaneo dei titoli presentati finora da Rai Fiction.
Ottima sceneggiatura, regia cinematografica, un linguaggio finalmente (davvero) moderno nei dialoghi e un cast di livello fanno di Romanzo Famigliare una fiction elegante nella forma e attuale nei contenuti: nonostante infatti il richiamo ai grandi romanzi familiari della letteratura ottocentesca, la trama della serie ruota intorno ai rapporti diverse generazioni di genitori e figli, passando da quello tumultuoso della protagonista femminile Emma (Vittoria Puccini) con suo padre Gian Piero (Giancarlo Giannini) a quello tra l’adolescente Micol coi genitori Agostino (Guido Caprino) ed Emma, che l’hanno concepita poco più che adolescenti.
Il tutto sullo sfondo dell’Accademia Navale della Marina Militare di Livorno, che si è fatta set diventando protagonista della scena con le dinamiche della vita militare grazie al ruolo di ufficiale di Stato Maggiore di Agostino Pagnotta, il protagonista maschile della serie che si lascia convincere dall’autoritario suocero Gian Piero a trasferire nuovamente la famiglia a Livorno dopo 15 anni in giro per l’Italia. Non a caso alla presentazione della serie è intervenuta la ministra della Difesa Roberta Pinotti, dicendosi entusiasta del fatto che una realtà come quella della Marina Militare sia finalmente onorata sul piccolo schermo.
Sceneggiato dalla Archibugi insieme ad Elena Bucaccio, Romanzo Familiare richiama nel titolo Romanzo Criminale, come ha ricordato il produttore Lorenzo Mieli di Wildside in conferenza stampa, “perché in fondo il crimine e la famiglia si assomigliano“. La G inserita nel titolo è un omaggio della regista a Natalia Ginzburg e al suo Lessico Famigliare. Il progetto è frutto di un lungo processo produttivo durato tre anni di realizzazione e due di precedente discussione del soggetto.
Ultimo foto e’ Renato Raimondi ❤️