Alla prima apparizione in Italia dopo la pubblicazione di Songs of Experience, gli U2 a Che Tempo Che Fa hanno registrato l’intervista con Fabio Fazio lo scorso giovedì, durante la settimana che hanno dedicato alla promozione dell’album in Europa.
Introdotti da un video che ha ripercorso alcuni momenti cruciali della loro carriera, sulle note di classici come One, Beautiful Day e Pride (In The Name), Bono e The Edge hanno realizzato un medley acustico, proprio come quello che hanno improvvisato a Berlino nella metropolitana qualche giorno fa, ricordato da Fazio in apertura della puntata.
Per il pubblico degli studi Rai di via Mecenate e per quello di Rai1, Bono e The Edge hanno scelto il primo e il più recente dei singoli estratti dal nuovo album in studio, il quattordicesimo della storia degli U2, eseguendo You’re The Best Thing About Me e Get Out Of Your Own Way.
L’intervista successiva è stata aperta da Fazio con una battuta per Bono: “Quanto ti ha fatto arrabbiare che The Edge abbia suonato alla Cappella Sistina e tu no?” ha chiesto il conduttore ricordando che il chitarrista degli U2 è stato il primo musicista a suonare nel capolavoro di Michelangelo nel maggio del 2016, in occasione di una conferenza medica in Vaticano. “Non sono certo sia stata la scelta più giusta” ha ironizzato Bono. “Per me è stato bellissimo, un grandissimo onore” ha continuato poi seriamente The Edge, aggiungendo:
Mi hanno chiamato per quello che faccio con la ricerca medica: sono arrivato alla conferenza in Vaticano e ho scoperto solo lì che mi avrebbero chiesto di suonare. Quando mi hanno proposto di farlo alla Cappella sistina ero sotto shock, l’acustica della Cappella era incredibile.
Bono ha poi rivolto un pensiero a Papa Francesco: “Quando ci crediamo dove sia Dio, questo Papa risponde di cercarlo tra i poveri, lui capisce questo in profondità e per questo lo rispettiamo“.
Secondo volume di un progetto inaugurato con Songs of Innocence, Songs of Experience ha in copertina i figli adolescenti di Bono e The Edge: “Cercavamo una copertina che fosse adatta alla musica: questa riassume l’Innocenza di guardare al futuro e l’Esperienza dell’elmetto che rappresenta le difficoltà che si incontrano sul cammino” ha spiegato il chitarrista, mentre Bono ha definito l’album una raccolta di lettere.
Scrivere pensando a famiglia, amicizia, rapporto col pubblico, ha trasformato queste canzoni in lettere, lettere d’amore in un certo senso. C’è anche una lettera all’America che è in un momento difficile, ma come paroliere non volevo trovarmi nella situazione di non scrivere esattamente quello che provavo e sentivo: pensa che ho iniziato a frequentare mia moglie nella settimana in cui abbiamo fondato gli U2, quella fu una settimana pazzesca.
Il tema delle migrazioni diventate un fenomeno di massa nel nuovo millennio, presente nel disco, è diventato lo spunto per un ringraziamento al nostro Paese da parte di Bono.
L’Italia ha visto queste persone venire e rischiare tutto per cercare di fuggire dalla guerra, in cerca di un futuro migliore: è stata uno dei paesi più generosi e questa è una grande prova da superare. “Ama il prossimo tuo come te stesso” dovrebbe essere un ordine per l’Europa (…) Bisogna resistere al sentimento della paura.
The Edge ha poi citato Obama per spiegare che “questo album è un tentativo di concentrarci sugli obiettivi per il futuro, per portare un progresso nel mondo: è quello che stiamo cercando di fare“. Infine, un accenno di Sunday Bloody Sunday: “Penso che quando guardi i conflitti nel mondo pensi non ci sarà mai la soluzione: ma pensate all’Irlanda e a chi vi ha portato la pace, le parole più svalutata è la parola compromesso, ma è così che abbiamo ottenuto la pace” ha concluso Bono, prima di intonare il brano in duetto con The Edge.
Nessun accenno all’Experience + Innocence Tour, che potrebbe portare gli U2 in concerto in Italia nel 2018 con quattro date a Milano.
Pubblicato da Music Stalkers su Domenica 10 dicembre 2017