Google, in queste ore, ha reso noti i dettagli dell’aggiornamento per la sicurezza di dicembre che vedremo prima sui dispositivi Google Pixel e Nexus ma ben presto anche sui device Samsung, Huawei, Asus, Honor o di altri produttori Android. Anche in quest’ultimo mese del 2017, l’obiettivo primario è stato quello di correggere le vulnerabilità più gravi del sistema operativo, naturalmente per garantire la protezione di tutti i dati personali degli utenti, senza distinzioni.
A più riprese abbiamo parlato della vulnerabilità KRACK, una falla che (via Wi-FI) ha rischiato di mettere in pericolo i dati sensibili di milioni di utenti in tutto il mondo. Ebbene, produttori come Samsung, con il loro aggiornamento di novembre, avevano già provveduto ad una soluzione personalizzata ma stranamente, la stessa Google per i suoi dispositivi Pixel e Nexus non aveva superato ancora il problema, almeno fino a questo momento. L’intervento dall’alto, ora servirà ad introdurre la dovuta correzione anche per gli smartphone Huawei, Asus, Honor, almeno quelli che ancora avevano a che fare con il bug non di poco conto.
Nell’immediato, l’aggiornamento di dicembre Android è in distribuzione su Google Pixel 2, Google Pixel 2 XL, Google Pixel, Huawei Nexus 6P, LG Nexus 5X ma il via all’update , come accade ogni mese, ci consentirà di ottenere nel giro di qualche giorno, magari anche solo qualche ora, anche i dettagli delle patch personalizzate dei produttori. Non è un mistero infatti che ad esempio Samsung prima di tutti gli altri concorrenti, a breve distanza da Mountain View, renda sempre noti i dettagli delle vulnerabilità corrette nei suoi rilasci che includono sempre quelle ufficiali ma pure altre relative alla sua personalizzazione software. Stesso discorso, a ruota, anche per tutti gli altri brand qui nominati.
I tempi dell’aggiornamento di dicembre sui dispositivi altri rispetto a Google, sono come sempre non noti e potrebbero essere pure abbastanza lunghi. Samsung, Huawei, Asus e Honor, di fatto, avviano i loro rilasci non tempestivamente rispetto a Google, lasciando spesso gli utenti a corto di patch anche per molte settimane. E probabilmente l’ultimo firmware non farà eccezione.