Anche Caterina Scorsone ci mette la faccia per parlare di molestie: l’attrice, famosa per il ruolo di Amelia Shepherd in Grey’s Anatomy, ha affidato a Instagram la testimonianza di un episodio spiacevole avvenuto quasi vent’anni fa.
Tutto comincia con le accuse di abusi e molestie che alcune donne hanno rivolto al regista James Toback, prontamente smentite dal diretto interessato.
La Scorsone riprende su Instagram un articolo di Rolling Stone che riporta la vicenda e aggiunge il suo personale commento: “In risposta alla grossolana smentita di James Toback a Rolling Stone, sento di dover corroborare le storie di queste donne” scrive, “Voglio essere chiara sul fatto che il regista predatore di cui ho scritto nell’articolo che ho postato pochi giorni fa era James Toback. L’articolo è stato scritto 17 anni fa. Molte persone del settore sapevano e mi hanno incoraggiata a stare zitta. Non l’ho fatto, e ha avuto un impatto diretto sulla mia carriera. Sto con tutte le donne che sono state abbastanza coraggiose da raccontare le loro storie. Sto anche con tutte le donne che non si sentono in grado di parlare, neppure ora. Facciamo brillare la luce negli angoli più bui”.
L’articolo di cui parla l’attrice è stato condiviso da lei stessa sul social network in forma anonima, solo pochi giorni prima. L’autrice è proprio lei: “Ho scritto questo articolo diciassette anni fa” recita questa volta la didascalia, “Ero una ragazzina. Dopo che è stato pubblicato, ho lasciato il settore in reazione al velo di silenzio che circondava questa faccenda. Alla fine sono tornata a recitare da adulta, supportata da showrunner come Shonda Rhimes. Lei è un esempio del lato buono di questa industria. Questi esempi esistono. Finiamola con l’altro tipo”. L’articolo, ovviamente, denuncia una molestia di Toback: Caterina Scorsone, che ha deciso di non sottostare alla sue richieste, è stata di fatto estromessa dal settore.